Le aree del nolano, unitamente a quelle del vesuviano, vivono una situazione ambientale difficile, con particolari zone, soprattutto quelle periferiche, che sono sommerse dai rifiuti e spesso diventano bersaglio del “lancio selvaggio del sacchetto”.
Da qualche mese il gruppo “Rifiutarsi” è impegnato nel monitoraggio del territorio dell’agro nolano, imbattendosi spesso in scenari inquietanti, caratterizzati da rifiuti di ogni tipo, tra cui amianto e residui industriali. Proprio i membri del gruppo, stufi dell’inerzia delle autorità competenti, hanno deciso di proporre all’europarlamentare, Presidente della Commissione Antimafia Europea, Sonia Alfano (FOTO), di procedere con un’interrogazione parlamentare, con lo scopo di divulgare oltre i confini nazionali una problematica difficile. Nel testo dell’interrogazione si fa riferimento anche al comune di Palma Campania. Proprio la periferia palmese, lo scorso agosto, è stata protagonista di uno scempio ambientale dalle grandi proporzioni. Una discarica abusiva di carflat, infatti, prese fuoco, generando un terribile incendio, domato solo dopo tre giorni. La nube tossica si propagò per chilometri, fino ad arrivare ai comuni limitrofi.
Di seguito il testo dell’interrogazione di Sonia Alfano alla Commissione Europea:
Da diversi mesi il gruppo di cittadini campani “Rifiutarsi” (www.rifiutarsi.it) sta effettuando un monitoraggio della situazione sanitaria e ambientale nella zona dell’Agro nolano (nella provincia di Napoli), con particolare riferimento alla questione dello smaltimento illecito di rifiuti.
I risultati di questa attività di verifica del territorio hanno testimoniato una situazione tragica di vero e proprio dissesto sanitario e ambientale. Numerose le segnalazioni e le denunce fatte ai media, tutte abbinate ad una scrupolosa documentazione fotografica. Si tratta di una serie preoccupante di casi di discariche illegali a cielo aperto, di sversamenti di rifiuti di tutti i tipi (inclusi quelli tossici, compreso l’amianto) che periodicamente vengono bruciati, con conseguente emanazione di nubi tossiche (cariche di diossina) che si spostano e diffondono verso i vicinissimi centri abitati (Nola, Marigliano, Pomigliano d’Arco, Acerra, San Vitaliano, Saviano, Palma Campania, etc.). Alla base di questa situazione vi è sicuramente l’intensa attività della criminalità organizzata che lucra sugli smaltimenti illeciti.
D’altra parte si ravvisa in molti casi la contestuale responsabilità da parte delle amministrazioni comunali e regionale che non fanno abbastanza per evitare il ripetersi di questi fatti e soprattutto per intervenire a bonificare le zone di discarica, nella maggior parte dei casi situate a ridosso di centri abitati e di terreni agricoli. Un caso su tutti è quello di Boscofangone, a Nola, dove quattro containers noleggiati dalla società in house del Comune “Campania Felix s.p.a.”, attualmente in liquidazione, che si occupava dello smaltimento dei rifiuti sono stati abbandonati e sono adesso colmi di rifiuti di tutti i tipi. Nonostante le numerose segnalazioni e denunce, le autorità non sono ancora intervenute a smantellare i containers e a bonificare la zona.
Alla luce di questa non esaustiva descrizione della situazione dell’Agro nolano e considerando che attualmente l’Italia è in procedura di infrazione proprio per la gestione dei rifiuti in Campania, si chiede alla Commissione Europea di approfondire i fatti sopra enunciati e di verificare la loro compatibilità con la tutela del diritto di qualsiasi cittadino europeo a vivere in un ambiente salubre.