“Tutti sanno che cos’è lo stress ma nessuno sa che cos’è” (Selye, 1973).
Stress è ormai una parola così ricorrente nel nostro linguaggio quotidiano che la usiamo senza renderci conto appieno del suo vero significato quindi chiediamoci che cos’è?
Chi di noi non si sente o non si è sentito almeno una volta nella vita stressato? Stressato dal lavoro, dallo studio, dagli impegni familiari, dalle storie affettive, dall’economia, dai lutti e dalle malattie.
La giornata è costellata da tanti piccoli e/o grandi momenti “stressanti” che progressivamente percepiamo quanto esauriscono le risorse del nostro organismo.
Nel linguaggio comune assume il senso di tensione, ansia, preoccupazione, senso di malessere diffuso associato a conseguenze negative per l’organismo e per lo stato emotivo e mentale dell’individuo. La parola “stress” viene originariamente dalla fisica e si riferisce alla deformazione di un corpo che ha subito pressioni da forze esterne; cioè riguarda una reazione dell’organismo sottoposto ad una pressione psichica o fisica o entrambe, fenomeno dovuto ad una serie di fenomeni di adattamento metabolico di un organismo all’ambiente esterno; stress significa essere pressato, quindi compiere un lavoro in condizioni di fatica, contro il fisiologico adattamento del corpo umano e, pertanto, significa che l’organismo mette in atto tutta una serie di stimoli adattativi, che vanno sotto il nome di Sindrome Generale di Adattamento che si caratterizza per: Reazione di Allarme, Fase di resistenza, Fase di esaurimento.
In generale, lo stress viene definito come:
Stimolo nocivo, fastidioso, comunque negativo per il soggetto che lo avverte;
Risposta fisiologica e/o psicologica specifica;
Specifico e particolare tipo di rapporto tra il soggetto e l’ambiente.
Lo stress rappresenta la “pressione” di eventi psicologici che causano, nell’organismo, una reazione generale di adattamento agli stessi. L’uomo segue i seguenti cicli : rilassamento, stato di allarme, tensione e reazione alla situazione di allarme. E’ negativo soffermarsi troppo su una di queste quattro fasi. L’adattamento può prendere varie forme, più funzionali o più disfunzionali, e si articola a vari livelli: cognitivi, emotivi, comportamentali, psicofisiologici.
Attualmente, in psicologia clinica, si utilizza il termine generico stress per indicare la dinamica di pressione ambientale/adattamento dell’organismo, specificando poi in distress lo stress “negativo” e disadattativo, che può condurre anche a reazioni patologiche, ed in eustress lo stress “positivo”, che deriva dall’attivazione ed energia che gli impegni derivanti dalle pressioni ambientali stimolano nel soggetto.
Per fronteggiare con successo lo stress è necessario cercare di vedere noi stessi in una luce diversa. Abbiamo bisogno di una comprensione più profonda dei nostri illimitati potenziali così come dei nostri aspetti vulnerabili, di come poter sviluppare i nostri punti di forza, in quanto individui, attraverso il sostegno e la comprensione reciproci.