1 febbraio 2013: Il direttore nolano de Il SOLE 24 ORE, Roberto Napoletano, ha presentato “Promemoria Italiano” racconti di uomini e fatti, di ieri e di oggi che ci rivelano un’Italia di vizi, ma anche un grande paese che può farcela. Dipende solo da noi! L’incontro presentato dalla giornalista Autilia Scala è avvenuto con la partecipazione del primo cittadino, L’ Onorevole Biancardi, l’assessore ai beni culturali Maria Grazia De Lucia, il presidente del centro studi “Alcide De Gasperi” e senatore Vincenzo Meo, il procuratore della Repubblica di Nola Dott. Paolo Mancuso.
Il primo aspetto su cui si focalizza la riflessione dei presenti, è la speranza dell’autore di ricostruire quest’Italia piegata a metà, partendo dalla forza della cultura. Rilevante a tal proposito è l’analisi del testo fatta dalla Prof. De Lucia: ”Questo è un testo che analizza problematiche socio-culturali, però l’idea di fondo è un’idea valoriale, che si rifà ad un passato, ad un presente e ad un futuro . Tre dimensioni temporali diverse che hanno un’unica linea comune: il valore della cultura.
Nonostante la problematicità di fondo che attraversa il nostro tempo, secondo la professoressa il dottor Napoletano trasforma questa problematicità in una speranza: ”è possibile – continua – venir fuori da questo momento buio, ripercorrendo il passato che ci ha formato, il presente che ancora ci educa e il futuro a cui dobbiamo essere pronti, senza prescindere dalla cultura”. La cultura a cui si fa riferimento è caratterizzata dalla formazione dei giovani, che rappresentano per Napoletano il capitale dell’Italia che non siamo capaci di sfruttare e che trova una posizione di rilevo all’estero, infatti dice Napoletano: ”è all’estero che i giovani vendono il loro prodotto”.
Conseguenziale è la domanda di una signora del pubblico presente: ”c’è la possibilità di una ripresa del sud, considerato da sempre un pozzo senza fondo? Visto che il capitale umano c’è, e la vasta esportazione è un ampia conferma, possiamo sperare in una ripresa o dobbiamo mandare i nostri figli volontariamente all’estero?” concludendo la domanda con le lacrime agli occhi. “ Non è una cosa che si può risolvere nell’immediato” ribatte Napoletano “ bisognerebbe avere una prospettiva più lunga, ma sicuramente il problema del Sud è diventato il problema dell’Italia, non c’è più differenza, perché la crisi che stiamo attraversando è una crisi comune”.
Dunque l’augurio del giornalista è quello di far ritornare all’Italia lo spirito del dopoguerra, recuperare l’orgoglio, il gusto della fatica, il senso dello stato e soprattutto credere e sfruttare il nostro capitale. Perché la storia siamo Noi, la vera potenza della storia è l’ITALIA.