Che ne sarà della salute mentale in Italia? In vista delle elezioni anche gli psichiatri chiedono ai candidati alla guida del Paese come intendono comportarsi sul tema dell’assistenza alle persone con disturbi psichiatrici. Un’assistenza che oggi fa acqua da tutte le parti

Crisi economica e disturbi mentali vanno di pari passo. E la situazione del Paese preoccupa non poco gli psichiatri. «Laddove non sono stati potenziati i servizi per la salute mentale a ogni aumento dell’1% nel tasso di disoccupazione ha corrisposto una crescita pari allo 0,79% nel tasso di suicidi», avverte il presidente della Società Italiana di Psichiatria Claudio Mencacci.

È quindi urgente che «di fronte al crescente aumento dei disturbi psichici nella popolazione italiana aggravati dalla crisi economica e dal clima di incertezza che coinvolge in particolare i giovani è necessario mettere in atto un’attenta strategia per affrontare di petto quella che l’Organizzazione mondiale della sanità prevede essere, nel giro di pochi anni, la principale causa di disabilità».

Per questa ragione la Società Italiana di Psichiatria ha lanciato sette domande ai candidati alla guida del paese, per comprendere chi e quanto vorrà impegnarsi per tutelare questo particolarissimo ambito della salute.

Le 7 domande

1. La crisi ha aumentato la sofferenza psichica, il numero di suicidi è solo la punta dell’iceberg, cosa pensate di fare per scongiurare questi drammi?

2. Di fronte al numero crescente di patologie psichiche nei giovani ritenete una priorità di salute pubblica promuovere un piano di prevenzione basato su evidenze scientifiche e porre in essere intereventi precoci agli esordi delle manifestazioni cliniche?

3. La depressione è stata individuata dall’OMS come una delle più importanti cause di disabilità: ritenete importante affrontarla con un piano nazionale di prevenzione, diagnosi e cura?

4. I disturbi psichici sono più frequenti nelle donne nei diversi cicli della loro vita: come pensate di aiutare la popolazione femminile che svolge un ruolo chiave sul lavoro e in famiglia anche come care giver?

5. A fronte del progressivo invecchiamento della popolazione e del conseguente aumento dei disturbi psichici correlati, quali azioni possono essere messe in atto con la Medicina Generale e la Geriatria per garantire cure adeguate e assistenza?

6. Pensate sia possibile avvicinare le persone alle cure supportando la lotta allo stigma nei confronti dei disturbi mentali e dando un supporto reale alla ricerca e all’innovazione basate su evidenze scientifiche?

7. Infine pensate sia possibile investire, malgrado la crisi, dei fondi del SSN sulla sofferenza psichica poiché non c’è salute, non c’è lavoro, non c’è futuro senza salute mentale?