Contro banche e tasse, continua a Palma Campania la campagna del PAS, partito di azione per lo sviluppo, guidato dal capolista al senato, avv. Alfonso Luigi Marra e sostenuto sul territorio dall’avv Raffaele Ferrante, anch’egli candidato a Palazzo Madama. Moderato dal giornalista Antonio D’Ascoli ed arricchito dalla presenza dell’onorevole Vittorio Sgarbi, il programma elettorale del movimento è stato presentato presso il Ristorante Christian Club ed ha visto la partecipazione anche di Francesca Salvador, altra candidata del movimento.
Diversi i punti toccati durante la conferenza, a partire dal signoraggio, individuato da Marra come il primo nemico da combattere. Il capolista al senato ha provato ad illustrarne le caratteristiche provando un approccio «psicanalitico e psichiatrico» e cercando di far capire come siano «i privati a stampare il denaro successivamente rivenduto ai cittadini. Un meccanismo micidiale dal quale deriva l’aumento del debito pubblico. Le tasse – prosegue l’avvocato – non solo non dovrebbero essere pagate, ma andrebbero addirittura abolite in quanto illecite. Il compito di stampare i soldi spetta allo Stato e ciò ne eviterebbe anche la svalutazione, in quanto lo Stato ne potrebbe stampare a proprio piacimento».
Infine una stoccata al gruppo Bildeberg, tacciato di essere la causa di ogni male in campo economico. «Il nostro obiettivo – spiega Marra – è quello di spingere l’autorità giudiziaria ad arrestarli. Si tratta di un grande potere che controlla tutto. Bisogna bloccare Bildeberg ed abolire l’anatocismo, che ogni giorno sposta qualcosa come due miliardi di euro». C’è spazio anche per la testimonianza di un’imprenditrice del nord-est che pone l’accento sulle problematiche legate alle banche e i relativi tassi d’interesse, con conseguente chiusura di tantissime attività e sui tantissimi suicidi registratisi a causa della crisi.
La chiusura è ovviamente affidata a Vittorio Sgarbi, testimonial d’eccezione che non smentisce la sua fama di personaggio vulcanico e sempre sopra le righe nell’esprimere i suoi concetti. Dopo aver elogiato Marra, apre criticando aspramente due figure storiche del giornalismo italiano, come Biagi e Bocca, per poi rivolgere le proprie attenzioni alla classe politica, attaccata nella sua totalità con particolari menzioni per Monti e Bersani, accompagnate da un significativo auspicio: «Vorrei vincesse Berlusconi solo per vedere la faccia di Monti e Bersani». Un intervento a tutto campo, che spazia da finmeccanica al Vaticano e che regala ulteriore pepe ad un movimento che appare una mina vagante sul panorama politico nazionale.