Dopo l’articolo “ Un patrimonio da scoprire” apparso sul portale il 21 c.m., abbiamo intervistato un esperto del settore, Gennaro Barbato, studioso, membro del comitato civico vesuviano per illustrarci meglio la situazione, e farci capire l’entità riemersa dal sottosuolo e cosa gli enti preposti stanno facendo.
Dott. Barbato, partiamo dal ritrovamento nel 1992 delle quattro Domus, cosa fu rinvenuto?
«Furono ritrovati due bracciali in oro serpentiformi, una collana sempre in oro e degli smeraldi. Furono rinvenuti anche uno specchio d’argento, dei vasi sempre in argento oltre a diverse monete, ma tanto altro materiale ancora è stato rinvenuto e secondo me tanto altro c’è ancora interrato.»
Adesso delle ville romane, è rimasto ben poco, perché?
«Delle ville romane è rimasto ben poco perché delle sei ville, cinque sono state ricoperte, mentre la villa n°1 è ancora visibile in parte, ma c’è tanto altro lavoro da fare, la zona residenziale è tutta da scoprire compresi i tesori che non sono stati portati ancora alla luce».
Su chi puntare il dito?
«Punto il dito contro di tutti quelli che non si sono occupati del caso, punto il dito contro le passate amministrazioni che se ne sono letteralmente fregati del tesoro che avevano».
La ditta Caccavo srl, la stessa che si aggiudicò la gara per il Teatro Grande di Pompei, può avere colpe seconde lei?
«No, la ditta non ha colpe, ma non posso dire la stessa cosa per quanto riguarda la Sovrintendenza, perché sono stati spesi tanti soldi per poi rinterrare le ville».
Quali sono i beni in esposizione in musei o all’estero?
«Possono essere ammirati in tanti musei i bracciali e le collane in oro e smeraldi e una parete di lapillo, dove si ammira la stratigrafia».
C’è tanto vociare di un possibile ritorno di questi tesori, lei ci crede?
«C’è soltanto tanto vociare … credo però che con l’impegno di tutti i cittadini, le associazioni, i politici … ci potrebbero essere dei ritorni».
Cava Ranieri, potrebbe rappresentare un luogo di attrazione turistica, ma va ricordato anche che ci sono quelle famose eco balle e qualcuno insinua pure qualche cosa in più!
«Deve rappresentare un’attrazione turistica, è fonte di sviluppo economico, ma l’eco balle devono essere tolte e l’area bonificata».
Come si dovrebbe muovere la Sovrintendenza di Pompei?
«Sinceramente spero che la Sovrintendenza è meglio che non faccia nessun passo, visto quello che ha fatto fino ad ora».
E il Comune di Terzigno?
«Il Comune sta muovendo i primi passi in positivo, speriamo soltanto che non si fermi, il fatto stesso che gli amministratori parlino di un museo archeologico è importante».
Perché non organizzare un tavolo tecnico per favorire lo sviluppo?
«Deve essere fatto, il tavolo tecnico rappresenta lo sviluppo dell’area in tanti settori, dal culturale all’economico, e la non realizzazione significa la fine di un sogno».