Sembra essere ormai prassi arrivare quasi un’ora dopo l’orario fissato per l’inizio dell’assemblea. Alle ore 10, infatti, la sala era praticamente vuota.
All’ordine del giorno c’era la discussione riguardante la zona rossa di Nola, ovvero la zona più a rischio in caso di eruzione improvvisa del Vesuvio. Discussione iniziata Lunedì 25 marzo nella sala consiliare, quando l’assessore Cosenza ha illustrato le problematiche che nascerebbero nell’eventualità in cui Nola entrasse interamente nella zona rossa.
Se il consiglio comunale non delibera il limite a questa zona, entro il 31 marzo ci sarà il vincolo su tutto il territorio nolano. La zona rossa prevede una serie di procedure molto dure per l’urbanistica ed, in caso di eruzione, l’evacuazione di tutti i residenti, a spese della pubblica amministrazione, e la ricostruzione degli edifici danneggiati.
L’assessore ha spiegato che la commissione grandi rischi ha rilevato due tracce di eruzione su Nola in 22mila anni, proponendo di limitare la zona rossa fino a via XX settembre/via Costantinopoli. Diversi tecnici presenti alla conferenza hanno fatto presente che sono da temere anche i flussi piroplastici, carichi di gas e sostanze tossiche, che viaggiano a seconda del vento e possono arrivare più lontano di dove arrivano gli effetti diretti dell’eruzione. Altri ancora suggeriscono di estendere fino all’autostrada A30 il vincolo, dato che Nola non ha bisogno di altre costruzioni, sottolineando il fatto che i cittadini Nolani emigrano.
Nel corso dell’assemblea il consigliere Maffettone ha presentato una mozione per alleggerire il costo delle rispettive imposte Imu e Tarsu nella zona di Piazzolla, ma la giunta si è espressa contraria nella maniera più assoluta.