Un’altra tegola si abbatte sulla sezione lavoro e previdenza del tribunale di Nola, già da anni in difficoltà per la carenza di magistrati e personale. Un altro giudice, infatti, è stato trasferito al tribunale di Napoli, col risultato che decine di processi si bloccheranno di nuovo, andando ad aggiungersi a quelli già fermi da anni.

Per il giudice trasferito era stato chiesto il “posticipato possesso”, ovvero la proroga dell’esercizio delle funzioni presso l’ufficio di appartenenza. Ma la richiesta non è stata accolta e, anzi, è stato creato un ruolo apposito per il magistrato presso il tribunale di Napoli (che già conta 48 giudici). Ora alla sezione lavoro e previdenza del tribunale di Nola restano quattro giudici, solo perché nel frattempo è rientrato un altro magistrato.

Ma la situazione resta drammatica: al 30 giugno 2012 la situazione del Tribunale di Nola vedeva ben 19380 cause pendenti in materia previdenziale (con 7787 definizioni) e 5602 cause di lavoro (con 1478 definizioni). Ora il trasferimento del giudice peggiora sicuramente la situazione e rischia di paralizzare del tutto il tribunale nolano. L’allarme viene lanciato dall’associazione “Avvocati Previdenzialisti” del foro di Nola, che già da tempo si batte per un miglioramento dell’efficienza del tribunale e chiede l’arrivo dei “Got”, i giudici onorari di tribunale. “Dire che siamo indignati è poco. Si tratta dell’ennesimo schiaffo ad un tribunale che viene trattato come una Cenerentola e invece dovrebbe essere adeguatamente valorizzato perché ha la competenza su un territorio che è un polo industriale e commerciali tra i più importanti d’Italia”, dice la presidente dell’associazione, Lucia Casaburo. Al tribunale di Nola, infatti, fanno riferimento i processi della Fiat di Pomigliano, dell’Alenia, delle tante imprese del Cis, dei negozi del Vulcano Buono, della Montefibre di Acerra.