Le cifre dell’Istat a livello nazionale sono eloquenti, di quelle che fanno rabbrividire. Calano i consumi dappertutto. Le ultime statistiche pubblicate lo scorso mese, relative al periodo di inizio anno, fanno notare ancora una volta un calo delle vendite in tutti i settori del commercio al dettaglio. E le previsioni non sono certo incoraggianti, considerando che dall’inizio della crisi nel 2008 si è sempre registrato un calo delle vendite di diversi punti percentuali. Di recente anche il Fondo monetario internazionale ha ribassato il Pil dell’Italia a -1,5% per il 2013, con disoccupazione al 12% e inflazione intorno al +2%.
Gli effetti di questa crisi di consumi e di conseguenza di vendite, si possono notare quotidianamente anche all’interno della comunità di San Gennaro Vesuviano, dove molti esercizi registrano ormai da tempo un netto calo delle vendite.
Una considerevole parte della popolazione (composta soprattutto da casalinghe e signore anziane) sceglie, infatti, il mercato del lunedì per effettuare acquisti di generi alimentari (in primis verdura e frutta), casalinghi, calzature e abiti. Molti, quindi, preferiscono recarsi al mercato settimanale consapevoli di trovare prezzi più bassi ma allo stesso tempo prodotti di buona qualità (è il caso di frutta e verdura fresca di stagione reperibili sulle numerose bancarelle che affollano la fiera settimanale del lunedì).
Un’altra parte della popolazione composta questa volta da giovani e adulti è quella che sceglie negozi del centro per l’acquisto sempre di alimentari (quindi generi di primissima necessità), ma anche elettrodomestici, abbigliamento, prodotti di informatica e telefonia, casalinghi, gioielli, articoli di cartoleria, giocattoli, ecc.
La tendenza sempre più frequente, è dunque, soprattutto in questo periodo di recessione e crisi, quella di spostarsi al di fuori dei confini comunali, presso quei grandi centri commerciali, ipermercati, grandi supermercati, catene di discount dove il consumatore è alla continua ricerca di offerte vantaggiose, tutto questo ovviamente a discapito dei negozianti sangennaresi.
A San Gennaro Vesuviano, reggono bene ,per fortuna, i negozi ormai affermati del centro, mentre a soffrire terribilmente sono i piccoli esercizi singoli tipo: artigianato, macellerie e salumerie schiacciati e ormai messi all’angolo dalla spietata concorrenza della grande distribuzione. Tali esercizi in difficoltà (calcolabili tra l’altro sulle dita di una mano), riescono ormai a sopravvivere solo grazie alla vendita giornaliera al dettaglio di pochi articoli a clientela di passaggio o abituale, ma anche a persone dello stesso quartiere impossibilitate a percorrere diversi chilometri solo per comprare, tanto per fare un esempio, latte, pane e pasta.
Il tutto porta al progressivo svuotarsi del piccolo esercizio e al sempre più ricorrente pensiero da parte del gestore di cedere o iniziare un’attività del tutto nuova.
Si registra invece un netto aumento, negli ultimi mesi, di aperture di nuovi esercizi commerciali gestiti da extracomunitari. Basti pensare che nel solo centro storico si riscontra la presenza di diversi locali adibiti a centri telefonici e corrispondenza con l’estero e numerosi negozi di alimentari, frequentati dalle tante persone che costituiscono la folta comunità bengalese presente a San Gennaro, ma sempre di più anche da persone italiane attirate evidentemente da prezzi vantaggiosi.