E’ Calato il sipario sulla prima delle tre giornate dedicate al Premio Trasparenza del Maestro Emblema. L’amministrazione Auricchio ha compiuto un altro passo in avanti dedicando a uno dei suoi figli, probabilmente il più illustre, la strada che conduce verso il Vesuvio, verso la sua casa natia, strada in salita come la vita dell’artista, cresciuto nella Terzigno che ha fatto conoscere al mondo intero. Cerimonia istituzionale celebratasi giovedì da grandi parate, presenti le autorità civili e religiose, critici d’arte e del mondo dello spettacolo, moderatore della serata il giornalista Francesco Gravetti.

La kermesse inizia subito con una scenografia davvero particolare, due attori dietro a un telo di juta, recitano con amore, trasporto e passione passi della vita dell’artista, accompagnati da un suono di tammorra eccezionale. La serata curata nei dettagli dall’inossidabile consigliere comunale Antonio Pisacane, ha raggiunto la punta più alta dopo le dichiarazioni del primo cittadino, emozionatissimo, nel ricordare il Maestro. Parole, quelle del sindaco Auricchio, che hanno toccato l’anima delle persone presenti, con naturalezza e in modo semplice, hanno raccontato dell’arte e della vita dell’artista. Analisi, invece, dettagliata della storia di Terzigno e del Museo da parte dell’assessore alla cultura, arch. Angelo Massa.

Il prof. Eduardo Ambrosio, membro del comitato del centenario ha raccontato un aneddoto di vita ricordando Salvatore Emblema. Ha chiuso il dibattito, l’illustre Emanuele Leone Emblema, ricordando a tutti che il Museo senza le persone è come un grosso scatolone, non avrebbe senso, ha posto in risalto che il Museo è di tutti, non del singolo, va vissuto. Ha chiuso la serata l’artista musicista Ciccio Merolla, premiato dal vice sindaco Ranieri. Un talento vero, un ragazzo formatosi dalla strada, ci ha tenuto a sottolineare la sua origine, i quartieri spagnoli, grazie alla musica non ha preso altre strade e ha trovato la via del successo. La pittura, l’arte, lo spettacolo ha trovato la giusta posizione nel Museo Emblema e questi giorni saranno di prova tangibile a dimostrazione del fatto che la pittura è spettacolo silenzioso, e lo spettacolo è pittura che parla.