Si è tenuta presso la sala consiliare la cerimonia di premiazione del concorso nazionale di narrativa inedita “Resy Ceccatelli”, prima edizione, che ha avuto il patrocinio dell’Ente e la collaborazione del Circolo Letterario Anastasiano. L’evento è stato organizzato dal Lions Club Sant’Anastasia Monte Somma e, dopo i saluti del Presidente arch. Giacomo Vitale e del Sindaco Carmine Esposito, con la moderazione di Giuseppe Vetromile, ha fatto molto apprezzare gli interventi della dott.ssa Silvia Pucci, del prof. don Lino D’Onofrio – vicario generale della diocesi di Nola; del prof. Aldo Masullo, referente del progetto operativo area Cultura e Culture Lions Distretto 108YA, mentre le conclusioni sono state affidate al dott. Gianfranco Sava, Governatore del Distretto.
In una sala attenta e partecipe, che ha molto a lungo applaudito la relazione del prof. Masullo in merito alla narrativa, sono avvenute le premiazioni, precedute da letture di brani delle opere vincitrici a cura degli allievi della Scuola di Teatro Gregorio Rocco, diretta da Carmine Giordano.
A questa prima edizione del concorso hanno partecipato 170 autori, con altrettanti elaborati inediti, provenienti da 18 regioni italiane e uno dal Canada. Gli argomenti trattati sono stati diversi e tutti attuali, affrontando problematiche sociali, lavorative, familiari e personali, per cui la giuria del concorso, composta da scrittori, poeti e critici, ha inteso premiare a pari merito altri racconti che trattavano temi come il rilancio del paese dal Sud, l’ambiente e il territorio e la pace e la promozione sociale e civile.
Sono stati assegnati diplomi di merito a Patrizia Cozzolino (NA); Canessa Cristiana (NA); Jessica Pompili (MI); Adolfo Silveto e Rosa Speranza (NA). Una targa personalizzata con diploma con motivazione è stata consegnata ai racconti di Manfredo Di Biasio (LT), Nicoletta Fazio (CH) e Rita Muscardin (SV).
Il primo premio “Resy Ceccatelli” è stato vinto dal racconto “Latte” di Ornella Fiorentini (Ravenna), con una motivazione che, tra l’altro, mette in risalto la “congiunzione profonda, quasi atavica, tra l’umano e la natura, tra il sentimento e l’istinto primordiale di sopravvivenza, tra il selvaggio e la razionalità…E’ un racconto commovente che fa meditare”.