Non occorre che si verifichino tempeste tropicali o piogge monsoniche. Basta il solito, semplice, a volte anche breve nubifragio estivo, per mettere in serio disagio le strade e i veicoli che vi transitano nelle zone Vesuviane.
Mi riferisco soprattutto ai comuni di San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Striano e Palma Campania. Ormai è un leit-motif che si ripresenta spesso: un po’ di pioggia e le strade si allagano rapidamente diventando dei veri e propri “fiumi naturali”. Non solo viene compromessa la viabilità – nel momento in cui scrivo è allagato persino il sottopasso del cavalcavia che interseca la strada di immissione per il casello dell’autostrada A30 nei pressi di Palma Campania- . In quel tratto si è creato un vero è proprio laghetto artificiale che in pratica impedisce il transito dei veicoli. Ma le strade che esondano acqua finiscono per sversare la pioggia nei garages, nei sottoscala persino negli accessi alle abitazioni ai primi piani. E si finisce per incentrare il discorso sempre sui soliti argomenti: il problema, le cause, le responsabilità, gli interventi, le soluzioni. Del problema abbiamo già parlato e possiamo aggiungere solo che è vergognoso che se ne debba ancora discutere nel 2013. Delle cause potremmo cominciare dalla cattiva e inesistente manutenzione delle strade, l’assenza di cantonieri preposti, l’inesistenza di fogne (!) in tante località, così come la mancanza di grate di scolo o dei tombini ormai occlusi che non drenano più nulla…I rifiuti abbandonati sul ciglio delle strade contribuiscono poi a “impermeabilizzare” le strade. Per le responsabilità non basterebbe questo articolo per sottolineare l’assenza, il silenzio, la cattiva gestione degli enti preposti, dai Comuni alla Provincia coinvolti e i loro funzionari di settore.
Un continuo scaricabarile tra un ente e l’altro, uno stillicidio di segnalazioni e denunce di cittadini che cadono nel vuoto. Di conseguenza interventi sia contingenti che strutturali per affrontare la problematica in pratica zero e soluzioni concrete all’orizzonte nulle…anche quando il cielo rischiara dopo la pioggia. E così l’annoso, serio, gravissimo rischio idro-geologico nell’attesa cresce pericolosamente in maniera esponenziale.