Dimissioni di massa a parte, Domenico Auricchio “rischia” seriamente di diventare senatore della Repubblica. L’ex sindaco di Terzigno, infatti, è al momento il primo degli esclusi del Pdl a Palazzo Madama. L’opportunità sarebbe concreta qualora si chiudesse in maniera positiva il braccio di ferro che vorrebbe Riccardo Villari alla guida del Porto di Napoli. L’incompatibilità tra i due incarichi, infatti, porterebbe il parlamentare napoletano a dimettersi dal Senato, lasciando il suo scranno proprio al discusso ex primo cittadino della città vesuviana.
Auricchio, infatti, confessò più volte davanti alle telecamere di avere firmato personalmente il decreto per consentire l’apertura della discarica di Cava Sari: «Me l’ha chiesto Berlusconi – disse – cosa potevo fare?». Una “venerazione” per il Cavaliere che adesso potrebbe dunque portare all’ambizione massima per chi fa politica da una vita: quella di sedere in Parlamento. Ma nonostante avesse acconsentito all’apertura dello sversatoio nel proprio territorio, “Mimì Auricchio” è stato addirittura rieletto sindaco di Terzigno durante le ultime tornate elettorali, riconfermandosi quindi anche per il secondo mandato.
Incarico da cui è stato però sollevato durante l’estate dopo la condanna a 14 mesi per avere assunto un familiare nel suo staff. La chance della nomina di Villari a numero uno del Porto di Napoli è quindi un’occasione d’oro per tornare in gioco nel migliore modo possibile, salvo naturalmente le dimissioni di massa ipotizzate dal Pdl per mettere paura al Governo Letta sul caso Berlusconi. E pazienza se anche l’ex primo cittadino di Terzigno era stato definito “impresentabile”, insieme a tanti amici di partito, da chi si occupa di politica.