Un solo Comune sopra il 60%, nessuno oltre il muro del 65% richiesto dalla normativa vigente entro il 2012. Ma sei Amministrazioni che hanno invece superato il 55%, soglia considerata ancora tollerabile da Legambiente ai fini del raggiungimento per il 2020 del 50% dei rifiuti riciclati. Insomma, più ombre che luci per quanto riguarda la raccolta differenziata sul territorio Vesuviano e nelle 16 città monitorate dal nostro quotidiano online. Al primo posto, 26esima in Campania, c’è Striano ancora regina dell’area, che tocca il 61% di differenziata e con un indice ambientale (Ipac) di 72,80.
Il Comune del sindaco Antonio Del Giudice è dunque primo in entrambe le classifiche. Seguono Palma Campania, Boscoreale e Somma Vesuviana, le sole che insieme a Carbonara di Nola oltrepassano il “muro” di tolleranza del 55% per quanto riguarda il 2012. Le ultime della classifica di Legambiente sono invece Pompei per quanto riguarda l’indice Ipac (36,55) e Poggiomarino per la raccolta differenziata: la città agrovesuviana, infatti, si ferma al 36%. Sotto al 40% vanno anche la stessa Pompei e Terzigno al 39%. Le altre città – da Boscotrecase a San Giuseppe Vesuviano – vanno dal 47 al 40% di raccolta differenziata, anche se la località boschese, insieme a Pollena Trocchia, conquista uno dei primi cento posti della graduatoria regionale.
Accettabile la performance di Nola: la città con tanti abitanti ed un territorio molto esteso tocca infatti il 41%. Nella foto correlata all’articolo è inoltre possibile consultare la classifica dei Comuni vesuviani sia dal punto di vista della differenziata nuda e cruda che del calcolo Ipac: in verde le migliori tre città, in bianco la terna delle peggiori. Sul sito web di Legambiente Campania è invece possibile leggere l’intera relazione. Infine l’ultima “stoccata”: nessuna menzione speciale per le Amministrazioni vesuviane, lo scorso anno Striano raggiunse un enorme successo per il riciclo dei materiali ferrosi.