«Siamo davanti ad una fondamentale tappa del percorso di risanamento messo in campo tre anni fa quando, dopo l’insediamento della Giunta, ho avviato un’azione di verifica della reale situazione finanziaria del gruppo Eav che portò alla luce l’esistenza di un indebitamento tale da mettere in ginocchio le società di trasporto su ferro di Eav», dice l’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, sull’approvazione del piano di risanamento del gruppo Eav da parte del tavolo di monitoraggio insediato presso il ministero dei Trasporti.
«L’azione congiunta attuata con il presidente Caldoro presso il Governo – sottolinea Vetrella – ha consentito alla Campania di essere l’unica Regione italiana a potersi dotare di un piano di risanamento garantito da una legge, con una copertura economica di circa 1 miliardo e 200 milioni. Il risultato raggiunto crea dunque le condizioni per un più incisivo risanamento delle aziende regionali di trasporto su ferro. Questo, aggiungendosi a quanto le stesse aziende ricaveranno annualmente dalla gestione dei servizi avrà di certo importanti ricadute sull’occupazione e sulla vita dei cittadini. Il piano di risanamento è una delle tante azioni della strategia globale che stiamo portando avanti, sia a livello locale che a livello nazionale, e che produrrà benefici – sostiene ancora l’assessore – per tutti i cittadini che usufruiscono dei trasporti, per i lavoratori del settore del trasporto pubblico, e in generale per l’occupazione in Campania».
«Questa strategia – continua – è bene ricordarlo, si compone dei seguenti fondamentali passi: l’approvazione del documento di riprogrammazione dei servizi di trasporto regionale; la forte azione nei confronti del Governo attuata a nome di tutte le Regioni italiane per incrementare il fondo nazionale dei trasporti ed escluderlo dal patto di stabilità; la richiesta avanzata al Governo, sempre a nome di tutte le Regioni italiane, di ulteriori fondi per l’acquisto di materiale rotabile; i fondi regionali per i nuovi treni in produzione da parte di Firema».