Beni per sette milioni di euro, alcuni dei quali individuati all’estero, sono stati sequestrati dal personale del Centro operativo Dia di Napoli a Gennaro Del Gaudio, imprenditore del settore floro-vivaistico noto come “’o zuppariello”, affiliato al clan camorristico Cesarano attivo a Pompei. Su disposizione del Tribunale partenopeo, sono stati sottoposti a sequestro una ditta individuale; due società e relative quote del capitale sociale; venti immobili a Pompei; 12 autorimesse a Pompei; tre terreni a Pompei; una Bmw X5 e venti rapporti bancarie finanziari. L’uomo, ritenuto dagli inquirenti organico al clan capeggiato da Ferdinando Cesarano, attualmente in carcere, è stato uno dei più importanti floricultori del comprensorio vesuviano.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Del Gaudio aveva «abilmente allacciato intensi rapporti commerciali con operatori olandesi e del Nord Italia e, sfruttando la propria appartenenza al clan Cesarano, ha imposto con modalità estorsive, il monopolio nella commercializzazione dei prodotti floro-vivaistici su buona parte del mercato nazionale dei fiori recisi e dei bulbi». Servendosi del vincolo di appartenenza al gruppo criminale, Del Gaudio era riuscito ad acquisire edifici residenziali a basso costo reinvestendo, così, le somme acquisite con l’attività commerciale.
In particolare, le indagini hanno permesso di accertare che sia la ditta individuale intestata all’indagato che altre società, apparentemente lecite e a lui ricollegabili, non solo erano strumentali ad attività criminose nell’ambito del settore florovivaistico, ma anche in quello del trasporto merci su strada, oltre ad essere frutto di attività illecite come estorsioni e usura. Una storia criminale, quella di Del Gaudio che si è intrecciata con quella del clan Cesarano sino dagli anni ‘90.