“Terra dei Fuochi”, coltivazioni contaminate e rischio per la salute pubblica: il Vesuviano non è lontano dalla ferita ambientale, come dimostrano i tanti blitz delle forze dell’ordine contro gli sversamenti abusivi di rifiuti potenzialmente tossici. E la paura spinge il Comune di Striano ad invocare un Piano Marshall per il territorio a Governo e Regione Campania. Un intervento capillare che tenga conto degli aspetti sanitari, economici e di sicurezza dell’area. Un vero e proprio vademecum che la Giunta del sindaco Antonio Del Giudice sottopone al Consiglio per “imporre” alle autorità un documento utile a limitare psicosi e pregiudizi per una fetta importante dell’area ai piedi del vulcano.
I punti sono i più disparati e riassunti in provvedimenti da “girare” appunto a Palazzo Santa Lucia ed all’Esecutivo Letta: «Occorre definire un sistema straordinario di presidio e controllo del territorio interessato per bloccare il fenomeno degli sversamenti illegali e dei roghi tossici – si legge nell’ordine del giorno dell’Amministrazione strianese – anche coinvolgendo le forze armate; predisporre uno screening epidemiologico e le conseguenti misure di prevenzione e di assistenza sanitaria; definire le zone inquinate, delimitando poi le aree food certificate e quelle che necessitano di interventi ambientali attraverso il monitoraggio delle matrici inquinanti; ripristinare i siti da bonificare attribuiti ad un interesse nazionale; predisporre un Piano Marshall di bonifiche che, in maniera scientifica, indichi l’ordine delle priorità e l’approccio delle modalità tecnico-operative; organizzare un sistema di tracciabilità che coinvolga l’intera filiera agroalimentare campana e che sia funzionale anche alla promozione dei prodotti; introdurre il reato di delitto ambientale nel codice penale; favorire la partecipazione degli enti locali alle scelte ed il controllo sociale dei cittadini».
Secondo la Giunta di Striano, infatti «lo stato di devastazione in cui versa una imponente fetta del territorio compreso tra le provincie di Napoli e Caserta, e più tristemente nota come “Terra dei fuochi”, rappresenta un’emergenza nazionale che ha implicazioni di ordine sia sanitarie che economiche; inchieste parlamentari e giornalistiche, ma soprattutto lo stato in cui versano i luoghi, continuano a testimoniare l’aggressione quotidiana e costante da parte della criminalità organizzata che imbottisce il territorio di rifiuti pericolosi che sfuggono al sistema di smaltimento ordinario; i veleni nel sottosuolo, assieme con l’inquietante fenomeno dei roghi di rifiuti, inquinano acqua, terra ed aria compromettendo irrimediabilmente la catena alimentare e generano psicosi e pregiudizi per le produzioni agricole».