A ridosso della necropoli occidentale dell’antica città romana di Nola, in via Saccaccio, è ubicata la grande villa residenziale di epoca imperiale, individuata alla fine degli anni Settanta nel corso dei lavori realizzati dalla Cassa per il Mezzogiorno per la posa in opera di un collettore fognario. I successivi scavi archeologici misero in luce un grandioso complesso edilizio, costituito da oltre 35 ambienti e caratterizzato dalla sovrapposizione di varie fasi costruttive sviluppate lungo un arco cronologico piuttosto ampio, che va dal II secolo A.C. al VI secolo d.C. Per la complessità architettonica e la ricchezza degli elementi decorativi, la struttura di via Saccaccio a Nola fu considerata uno degli esempi più significativi di dimora aristocratica e di rappresentanza rispetto ad altri coevi della Campania romana. Oggi però la villa versa nel degrado nell’abbandono. Il caso arriva in Parlamento.
Dalle inadeguate tettoie protettive “deteriorate e con diffusi problemi d’infiltrazione” ai distacchi e ai cedimenti di materiali lapidei dai muri in opus reticulatum; dalla decorazione dipinta attaccata da muffe e licheni alla disgregazione e agli scollamenti dei pavimenti: ormai è continua emergenza nel prestigioso sito archeologico nolano. A chiedere conto al ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, delle drammatiche condizioni del sito archeologico nolano è il vicepresidente della Camera Luigi di Maio del Movimento Cinque Stelle che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
«Oggi, purtroppo, l’area  archeologica di proprietà statale versa in condizioni di desolazione e abbandono totale» si legge nel testo presentato da Di Maio, che chiede al ministro «se non ritenga indispensabile chiarire sui motivi che hanno prodotto un tale degrado, intervenendo con opportune iniziative al fine di accertare eventuali responsabilità e inadempienze degli uffici della soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei; quali misure immediate il ministero intenda assumere per salvaguardare l’intera area archeologica di via Saccaccio a Nola; quali misure si in tendano predisporre per consentire la valorizzazione e la pubblica fruizione del sito archeologico; quali provvedimenti amministrativi siano stati messi in campo per assicurare la piena salvaguardia della villa romana dalle inondazioni, dagli incendi, dal degrado ambientale e dall’abusivismo che continua ad assediare il complesso storico-archeologico nel silenzio e nell’inerzia delle istituzioni preposte alla tutela».