Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha individuato a Somma Vesuviana un intero complesso industriale completamente abusivo, destinato stabilmente ed esclusivamente alla produzione di tessuti e pellami riproducenti i noti marchi contraffatti Louis Vuitton, Gucci, Alviero Martini e Fendi, con conseguente individuazione dei relativi depositi di stoccaggio della merce realizzata a Napoli, nel quartiere Secondigliano. L’intervento repressivo, scattato alle prime ore dell’alba con l’impiego di oltre 30 finanzieri, ha consentito di cogliere in flagranza di reato quattro italiani intenti a monitorare il regolare funzionamento dei macchinari durante la filiera produttiva nonché di sequestrare l’intero complesso produttivo, costituito da un capannone industriale di oltre 500 metri quadri. Successivamente, i militari hanno fatto accesso presso i depositi-satellite, anch’essi chiaramente abusivi dell’opificio in questione, all’interno dei quali è stato reperito ulteriore materiale, tra tessuti e accessori, recante marchi contraffatti, pronto per la distribuzione sul mercato partenopeo.
Complessivamente l’operazione ha portato al sequestro, oltre del complesso industriale, anche di 7 macchine stampatrici-goffratrici a rulli rotativi in metallo per la riproduzione sui tessuti e pellami dei marchi famosi nel mondo; 45 bidoni di pitture speciali; banchi lavoro; muletti e autocarri; oltre 200 rotoli di tessuto e pellame già recante marchi contraffatti, per un totale di circa 11.000 metri quadri; numerosi rotoli di pelle “neutri”, da 250 metri ciascuno, in corso di “incisione” all’atto dell’accesso, per un totale di circa 4.500 metri quadri; 1.200 borse già confezionate, riportanti le griffes Louis Vuitton, Alviero Martini e Fendi contraffatte; 10.000 accessori recanti il marchio Prada contraffatto. I prodotti finiti rinvenuti sono tutti di pregevole fattura. In manette sono finiti C.G. di 56 anni, dominus dell’azienda illegale nonché latitante da oltre due anni, in quanto colpito da provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dal Tribunale di L’Aquila per l’espiazione di 7 anni e 5 mesi di reclusione; M.G. di 59 anni; D.P. di 46 anni; L.S. di 64 anni.
Tutti sono residenti in Napoli e nel relativo hinterland. Una particolarità degna di menzione è la pregevole fattura con cui sono stati realizzati i materiali in questione: l’impiego di macchinari industriali altamente performanti e di materie prime costose lascia intendere che l’illecita mercanzia doveva soddisfare una clientela sempre più esigente. I macchinari industriali sequestrati, peraltro, oltre a essere in grado di produrre in breve tempo un notevole quantitativo di pellame o tessuto con marchi contraffatti, erano dotati di “rulli” che riproducevano e stampavano i marchi stessi con grande precisione e accuratezza. Destinata al mercato napoletano, qualora giunta a destinazione, la merce avrebbe fruttato agli organizzatori del traffico diverse centinaia di migliaia di euro. La cifra sarebbe aumentata in maniera esponenziale qualora i prodotti illeciti fossero stati spalmati sull’intera filiera della distribuzione rappresentata da bancarelle, outlet creati in maniera artigianale e, talvolta, anche negozi compiacenti.