Su Orazio Caso, morto suicida nove giorni fa, pendeva un’ordinanza d’arresto con l’accusa di prostituzione. Secondo i carabinieri che indagano sul giro di “squillo” tra Poggiomarino e Striano, infatti, il 48enne era uno dei tre gestori del “mercato del sesso” alla luce del sole: nello stesso luogo in cui a maggio del 2013 venne ammazzata a coltellate la 23enne ucraina, Sofia Zerebreska.
Dunque, il suicidio dell’imprenditore si tinge ancora più di giallo. Sul gesto estremo, infatti, i carabinieri stanno indagando con estremo riserbo di informazioni: secondo quanto appreso, il titolare della sala giochi e scommesse si sparò all’addome, spirando durante il tragitto in ospedale. Ora spunta l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata, in cui l’imprenditore è pesantemente coinvolto.
In manette, intanto, è finito un altro dei tre grandi accusati: Gennaro Sambuco, 25 anni, di San Gennaro Vesuviano. Il giovane è stato catturato a Ventimiglia, su un autobus diretto in Spagna dove pensava probabilmente di rifugiarsi. Nei guai anche una “lucciola” romena, che insieme ai due uomini avrebbe gestito il giro di prostituzione nell’area periferica tra Poggiomarino e Striano particolarmente “florido” in via Sandro Pertini.