Si è da poco concluso il consiglio regionale della Campania, convocato per discutere sulle criticità legate al Grande Progetto Sarno per la riduzione del rischio idraulico, e sullo stato di disinquinamento del fiume.
La convocazione nasce a seguito dell’ordinanza di sospensione, emessa dal Tar, del decreto dirigenziale sulle vasche di laminazione di Nocera, nonché dalla sollecitazione del presidente della commissione speciale bonifiche Antonio Amato, e dall’impegno di associazioni, comitati, amministrazioni e consigli comunali che, in questi mesi, non hanno mai cessato di far sentire la propria voce, non solo per sollecitare lo sblocco dei cantieri per reti e collettori, ma anche per puntare i riflettori su quelli che sono i dubbi e le perplessità legate all’impatto sul territorio del Grande Progetto Sarno, un investimento da circa 200 milioni di euro.
Sebbene non ci siano state posizioni di assoluta contrarietà all’operato della giunta, ma per lo più critiche propositive sui punti critici del progetto, e nonostante qualcuno si aspettasse molto di più dall’incontro di oggi, è stato quantomeno ottenuto l’importante obiettivo dell’apertura di una nuova sede di confronto, presso la Commissione Ambiente del consiglio e con il coinvolgimento degli Enti locali, che di fatto impegna la giunta regionale a confrontarsi con la rete di associazioni, comitati e sindaci che rappresentano il territorio.
Ampio spazio è stato dedicato anche a Poggiomarino, laddove si è ribadita la necessità di procedere al più presto all’attivazione del collettore ed al conseguente svuotamento delle vasche di Pianillo e Fornillo. Lo stesso Amato, tuttavia, ha definito «insufficiente» il milione e mezzo attualmente stanziato per la conclusione dei lavori di completamento della rete fognaria e l’allacciamento della stessa al collettore. Presenti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Poggiomarino, il consigliere Antonio De Marco ed il vicesindaco Giuseppe Annunziata, secondo cui «se a Poggiomarino sono stati dedicati spazio ed attenzione, è anche grazie all’impegno di quest’amministrazione. Spero che il confronto possa servire a riflettere sul Grande Progetto Sarno, a proposito del quale rimangono comunque ferme le nostre molteplici perplessità e preoccupazioni».
Resta il fatto che l’Arcadis, l’agenzia competente all’attuazione degli interventi di tutela del suolo e dell’assetto idrogeologico nella Regione, a tutt’oggi non ha ancora pubblicato un cronoprogramma aggiornato ed attendibile della realizzazione delle opere, né ha definito i tempi di alcuni interventi ritenuti dai tecnici fondamentali, come l’attivazione del nuovo depuratore a Castellammare di Stabia.