Il Palazzo Mediceo di Ottaviano è stato inserito nel progetto “Viaggio in Campania. Sulle orme del Grand Tour”, il programma previsto dall’assessorato ai Beni culturali e turismo della Regione Campania da aprile a dicembre 2014 e realizzato da “campania>artecard”, che ripropone in chiave moderna il viaggio di formazione settecentesco. Il Palazzo è stato inserito nell’itinerario “dal Partenio al Vesuvio. Antichi percorsi alla scoperta del territorio nolano-vesuviano”, con il percorso “Passeggiate archeologiche nell’Ager nolanus” che partirà da venerdì 9 maggio. Tutte le informazioni sull’iniziativa si trovano sul sito http://www.campaniartecard.it, alla voce Grand Tour.
L’evento è stato seguito dal sindaco Luca Capasso, insieme all’assessore al turismo, Aniello Saviano e al consigliere comunale Felice Picariello, che spiegano: «Ottaviano nel contest del Grand Tour è un segnale importante, questo è solo l’inizio, vogliamo rilanciare il territorio attraverso la sua naturale vocazione turistica e culturale». Aggiunge il primo cittadino: «Mettere in evidenza il Palazzo Mediceo e tutte le bellezze di Ottaviano è un obiettivo della nostra Amministrazione. Noi vogliamo ripartire anche dal turismo e dalla cultura: i nostri progetti, in tal senso, sono moltissimi».
Il Palazzo Mediceo all’inizio fu un “castrum” longobardo, un fortilizio destinato al controllo dell’ampia pianura nolana e di una strada fondamentale per il commercio del grano. Nel 1567 fu acquistato dai Medici e fu Giuseppe II Medici a dare al palazzo la forma che ancora oggi possiamo ammirare. Gli allievi del Sanfelice e Luca Vecchione ingentilirono la facciata che dà sulla strada con serie di finestroni ma conservarono alla facciata che dà sul giardino interno la severità e la monumentalità del maniero aragonese. Le numerose stanze, che il principe Giuseppe III Medici ornò di soffitti e di pavimenti in maiolica e di affreschi del Mozzillo, si affacciano su due corti interne, la seconda delle quali era riservata a spettacoli teatrali e musicali. Giuseppe III fece, poi, completare anche la scuderia ed impreziosì il giardino con numerose piante esotiche. Oggi è considerato un simbolo di legalità, visto che è stato confiscato tra i beni del superboss Raffaele Cutolo, e l’amministrazione comunale sta lavorando per favorire una sua definitiva valorizzazione turistica e culturale.