E se i Comuni decidessero di affidare la parte burocratica delle elezioni Europee ai disoccupati, a chi ha perso il lavoro o a coloro che si trovano in condizioni di forte indigenza? Si tratterebbe certamente di una boccata di ossigeno per qualcuno, che in tal modo riuscirebbe a guadagnare qualche centinaio di euro, cifra che fa sempre comodo se in casa non ci sono altre sostanziose entrate economiche. La proposta esiste ed è partita dal Movimento 5 Stelle di San Giuseppe Vesuviano che ha protocollato la richiesta inviandola al sindaco Vincenzo Catapano.
Gli attivisti del M5S si appellano alla Legge numero 95 dell’8 marzo 1989 che permette una certa discrezionalità nella nomina degli scrutatori di seggio, tant’è che alcuni Comuni hanno da tempo abbandonato la pratica del sorteggio per affidarsi alla nomina diretta di persone “di fiducia” e con una certa esperienza nel conteggio di schede e voti. La stessa legge, secondo i “grillini”, può essere utilizzata per favorire gli indigenti.
Naturalmente, spiegano gli esponenti pentastellati nella loro istanza, anche le situazioni di povertà e bisogno vanno monitorate attraverso controlli incrociati tra certificato Isee e reale condizione dello stile di vita. Una proposta assolutamente non da scartare e che potrebbe diventare un solido – quanto temporaneo – ammortizzatore sociale in periodo di crisi economica.