Associazioni, semplici cittadini e “difensori” dei beni culturali: in mille per salvare gli Scavi di Pompei, infatti, si sono riuniti questa mattina nella città mariana per prendere parte al flashmob “Stringiamoci per Pompei”, manifestazione nata sui social network per dire “basta” ai crolli nel più grande museo a cielo aperto d’Europa.
Una catena umana lunga centinaia di metri, dove il significato figurato era quello di stringersi per contenere i cedimenti, di “parare” la caduta della cultura all’interno del sito dove continuano polemiche e purtroppo anche la carenza di manutenzione.
Iniziativa che è piaciuta al soprintendente, Massimo Osanna: «Non posso che apprezzare l’interesse e l’attenzione che tutto il mondo civile ha nei confronti di questo sito che è patrimonio mondiale dell’Umanità – sottolinea – il rilancio culturale di Pompei passa attraverso la sensibilizzazione della società oltre che attraverso il lavoro delle istituzioni che, mai come in questo momento, stanno profondendo il massimo impegno nel portare avanti i programmi di tutela, conservazione e valorizzazione del sito».