C’era anche Francesca Pascale, questa mattina, a Nola, per assistere alla festa dei Gigli, la secolare kermesse, che ogni anno la città di Giordano Bruno dedica al suo santo patrono, San Paolino. La compagna di Silvio Berlusconi, in completo tailleur arancio, non ha voluto mancare all’appuntamento con la tradizione locale: una processione danzante di 8 obelischi di legno a forma di torre piramidale, i cosiddetti gigli, portati a spalla dai cullatori, più una struttura più bassa a forma di barca che simboleggia il ritorno in patria del santo.
Si tratta di una festa popolare cattolica, celebrata ogni anno a giugno, che dal 2013 è stata ufficialmente inserita nel Patrimonio dell’Umanità Unesco. Le “piramidi lignee”, alte 25 metri con base cubica di circa tre metri per lato e un peso complessivo di oltre venticinque quintali, prendono il nome delle antiche corporazioni delle arti e mestieri, nell’ordine Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro e Sarto. Con questo evento i nolani celebrano il ritorno in città di Ponzio Meropio Paolino dalla prigionia ad opera dei barbari avvenuto nella prima metà del V secolo. Pascale è rimasta colpita dal sacrificio dei cullatori, di solito sono 120, che trasportano i gigli oscillando a mo’ di culla lungo un percorso nel centro storico della cittadina al ritmo di brani originali e reinterpretazioni della tradizione musicale napoletana, italiana e internazionale eseguiti da una banda.
«I cullatori – ha detto la compagna del “Cav” che ha preferito scendere in piazza per vedere da vicino la processione – possono essere da esempio per tutti noi italiani. Per il loro sacrificio e orgoglio nei confronti dei cittadini. Portano un peso enorme, ma la fatica e lo sforzo comune aiuta a sopportarlo».