«Basta bugie, i Sangiuseppesi sono stanchi delle solite scuse del Sindaco e della sua Amministrazione, che vessa i cittadini di tasse, per rimediare ai problemi economici causati da una cattiva e dispendiosa gestione del denaro pubblico. Catapano applica le aliquote Tasi e Imu al massimo». È la replica del Pd sangiuseppese alla difesa del primo cittadino in merito alla nuova imposta e su cui la fascia tricolore aveva incolpato il Governo Renzi.
«Cerchiamo di fare chiarezza – continuano i democratici – l’aliquota della Tasi, in applicazione del principio del federalismo fiscale, poteva oscillare dall’1 per mille al 2,5 per mille della rendita catastale. Eventualmente si poteva elevare l’aliquota fino al 3,3 per mille, applicando quindi un addizionale dello 0,8 per mille, ma la legge in tale ipotesi, obbligava i comuni a finanziare “detrazioni o altre misure” a tutela delle fasce più deboli. Anche per l’Imu è stata applicata l’aliquota massima del 10,6 per mille sulle seconde case (il range era da 4 al 10,6 per mille). Eppure tutti ricordiamo benissimo che durante la campagna elettorale il cavallo di battaglia del presidente del consiglio comunale De Lorenzo era di eliminare l’Imu. Il sindaco omette di precisare che poteva azzerare con una delibera ad hoc la Tasi o che poteva applicare un’aliquota inferiore e che, soprattutto, poteva prevedere delle detrazioni per i figli a carico o sul reddito».
«Il Partito Democratico è sempre dalla parte dei cittadini: il Governo Renzi, con il Dl Irpef ha rinviato il pagamento della prima rata della Tasi al 16 ottobre per tutti i Comuni che non hanno deliberato le aliquote entro il 23 maggio. Nei comuni che non delibereranno le aliquote entro il 10 settembre il pagamento sarà rinviato al 16 dicembre in un’unica rata con aliquota dell’ 1 per mille. Ma noi cittadini sangiuseppesi – conclude il Pd locale – non potremo usufruire di queste agevolazioni grazie alle scelte dell’Amministrazione Catapano: per noi sempre più tasse con aliquote sempre più alte».