Ha destato quantomeno curiosità, se non addirittura stupore, il blitz compiuto l’altro giorno in via Salvati, a San Giuseppe Vesuviano, dove sono intervenuti carabinieri, polizia municipale ed un carro attrezzi per sequestrare un semplice carrettino di granite. Un dispiegamento piuttosto corposo di uomini e mezzi, dunque, su cui la città si divide anche in virtù del “ruolo storico” che il venditore ricopriva nella zona di Santa Maria la Scala, dove soprattutto dai bambini era considerato un’istituzione del periodo estivo.
Ed in effetti le immagini diffuse in queste ore dai testimoni dell’operazione lasciano spazio all’interpretazione: si tratta, infatti, di un normale carrettino facilmente trasportabile grazie alle rotelle, mentre il proprietario, oltre a qualche parola di protesta, non avrebbe dato alcun segnale tale da rendere giustificabile una così ampia presenza di forze dell’ordine sul luogo del sequestro. Resta il dato di fatto, non trascurabile, dell’illegalità compiuta dal titolare del piccolo esercizio contro cui le forze dell’ordine si sono giustamente schierati, forse però rendendo fin troppo scenico l’intervento.
Alla fine l’uomo ha ricevuto anche un verbale di 5mila euro, una multa salatissima che nasce per effetto dell’ordinanza che vieta la vendita in strada di generi alimentari emanata per evitare problemi igienico-sanitari. Ma ieri lo storico titolare del chioschetto di granite ha deciso di sfidare la legge tornando al proprio posto con un carrello della spesa: «Devo sfamare i miei figli – avrebbe detto ad alcune persone del posto – non mi costringeranno a delinquere».