Rapinò il caseificio “La Contadina” di Pompei, ma riuscì a sfuggire per la sua posizione di incensurato. A distanza di tre anni, però, è arrivato l’arresto attraverso un’impronta digitale che l’uomo aveva lasciato durante il suo assalto al punto vendita della città mariana.
A finire in manette il 36enne Giuseppe Esposito di Castellammare di Stabia, che qualche giorno dopo si era reso protagonista di un analogo episodio ad Angri. L’uomo ha patteggiato due anni oltre alla condanna di un risarcimenti danno verso il caseificio di Pompei.
A fare da ponte alla cattura di Esposito è stato un controllo risalente a marzo: l’uomo viene fermato in compagnia di pregiudicati e le sue impronte digitali sono quelle del rapinatori di Pompei. Da qui l’accusa ed il processo.