Uno spreco da quasi due milioni di euro è quello lamentato dal Pd di Terzigno in merito alla realizzazione della Casa del Fanciullo che tuttavia non è mai stata consegnata ai cittadini. A denunciare il fatto sono il segretario cittadino del partito, Gaetano Miranda, il consigliere comunale dei democratici, Vincenzo Aquino ed il leader dei Giovani Democratici, Davide Romano.
«Era l’11 gennaio 2013, due anni fa, quando alcuni consiglieri di maggioranza annunciavano con toni entusiastici, nonostante le nostre perplessità e le nostre denunce, la prossima apertura della “Città del fanciullo” – scrivono in una nota – che avrebbe dovuto ospitare una sala conferenza, una biblioteca, una ludoteca, una sala studio e il famoso museo archeologico. Oggi a due anni di distanza e dopo aver speso 1.725.971,55 euro, di cui 162.735 provenienti dalla Regione Campania e 197.699,32 euro dalle casse comunali, i lavori sono fermi e regna la più totale incertezza; insomma la grande struttura promessa dall’Amministrazione Auricchio, a pochi mesi dal termine della legislatura, risulta essere l’ennesimo spreco di denaro pubblico e una grande incompiuta».
«Questo è l’ennesimo caso in cui quest’amministrazione viene meno nel momento in cui è necessario fare qualcosa di concreto per i cittadini – continuano dal Pd – che si parli di tasse, abbiamo subito aumenti vertiginosi, o di opere pubbliche, basta guardarsi intorno a partire dalle strade rattoppate in malo modo fino ad arrivare alla Città del Fanciullo. L’amministrazione, dunque, non è mai riuscita a tutelare l’interesse dei cittadini o a fornirgli servizi adeguati. Ci chiediamo dunque di chi è la colpa di questa situazione, dove andremo a finire, soprattutto se la città del fanciullo sarà mai completata – concludono Miranda, Romano e Aquino –  Ci piacerebbe che chi due anni fa diceva che quella che stiamo vivendo è una delle migliori stagioni politiche della storia di Terzigno si degnasse di rispondere, e non ci desse la solita risposta farfugliata alla nostra interrogazione in consiglio comunale, ma una risposta comprensibile a tutti i cittadini».