Il Partito Democratico di Somma denuncia incredulità e disappunto  per le dichiarazioni rilasciate via Facebook dal sindaco, Pasquale Piccolo, e riprese dalla stampa locale, nella quale rivolge accuse pesantissime alla sua stessa maggioranza
Secondo il Pd «usa toni denigratori e  dispregiativi  e termini  dalla connotazione indubbiamente diffamatoria, carichi di livore, di risentimento e di ostilità. Una vera e propria resa di conti interna». «Il primo cittadino – spiegano i democratici in una nota – ha dichiarato  che in questi ultimi giorni  sta assistendo ( non dice però da parte di chi) ad azioni diffamatorie e ributtanti perpetrate, nei suoi confronti, da chi  non ha  né competenze né referenze né i requisiti morali e politici. Ha dichiarato pure che ha ereditato una situazione comunale allo sfascio (catastrofica), resa ancora più difficile da una burocrazia  comunale esasperante ed elefantiaca. La sua protesta  diventa davvero penosa e dolorosa quando afferma  che gli è stata consegnata una città, Somma Vesuviana, “ alla frutta” grazie  sempre agli errori  dei tanti, troppi, politici che l’hanno  preceduto (ma non fa nomi né individua quindi specifiche responsabilità). Ha inveito anche contro personaggi a lui noti, che definisce nemici, perché si permettono di chiedere le sue dimissioni da sindaco e di accusarlo finanche  di mancata trasparenza. Sempre rivolgendosi ai suoi elettori e mai ai cittadini  rassicura poi i suoi  “nemici” politici  che venderà cara la pelle nonostante i continui ostacoli, il boicottaggio e la divulgazione di false notizie di presunti abbattimenti edilizi a lui imputabili».
«Cari concittadini – afferma il Pd – da quanto raccontato dal sindaco  la prima cosa che viene  in mente è quella di rivolgere un invito sollecito e pressante al sindaco e alla sua maggioranza: andate a casa tutti. Il Pd ricorda  che Il Comune è la casa di tutti i cittadini e non solo dei suoi elettori o di alcuni conoscenti poco interessati al bene del paese, anzi interessati solo ai fatti propri. Il sindaco venga in Consiglio Comunale ed abbia il coraggio di fare nomi e cognomi. Dica apertamente chi ha chiesto le sue dimissioni e perché. Con la sua denuncia l’incapacità e inadeguatezza  di gestire la cosa pubblica con senso di responsabilità e capacità oramai è nota a tutti. La mancata ottemperanza, per anni, ai principi fondamentali della corretta amministrazione non poteva generare altro che questo disastro conclamato».