Sono riconducibili alla rottura di una condotta di liquami (forse acqua di raffreddamento) della centrale elettrica della Tirreno Power, le emissioni di fluidi rilevate circa 15 giorni fa, nelle acque di Napoli, da quattro sub di ritorno da un’immersione. Oggi, la Guardia Costiera, ha inviato una squadra di sub nel punto in cui si stava verificando il fenomeno, a circa tre miglia e mezzo dalla costa di San Giovanni a Teduccio. Domani è prevista una seconda immersione, insieme agli uomini dell’Osservatorio di Vulcanologia del Vesuvio.
«Dal monitoraggio costante effettuato dall’Osservatorio Vesuviano non risultano alterazioni dei parametri. Nessun allarme per il Vesuvio». Così l’assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza dopo aver sentito il direttore dell’Osservatorio, Giuseppe De Natale, in merito alle emissioni di fluidi al largo del Porto di Napoli, segnalate da alcuni quotidiani e siti web. «Domani mattina – ha riferito l’assessore Cosenza – i ricercatori dell’Osservatorio, insieme ad unità navali della Guardia Costiera, si recheranno in ogni caso sul posto per effettuare un sopralluogo tecnico e definire con esattezza le cause di queste emissioni».
«Il fenomeno segnalato – dice Giuseppe De Natale – non è accompagnato da alcun parametro anomalo nelle nostre aree vulcaniche (di tipo sismico, deformativo, termico, ecc). Domani i ricercatori effettueranno prelievi e misurazioni per accertare la reale natura di tali emissioni che, allo stato attuale di conoscenza, potrebbero essere prodotte da molti fenomeni diversi (es. rottura di condutture, fognature sottomarine, ecc.) piuttosto che da fenomeni vulcanici. In particolare, la localizzazione fornita del punto di emissione risulta esattamente in corrispondenza con le condutture fognarie che partono dall’impianto di depurazione localizzato sul punto della costa più prossimo ad esso».