Nemmeno gli amministratori comunali di Pompei sono “puliti” dall’abusivismo edilizio, argomento tornato di forte attualità dopo la demolizione di un’abitazione a Messigno. Il quotidiano “Roma” in edicola questa mattina, infatti, parla di una serie di costruzioni realizzate dai politici e che potrebbero infierire ulteriormente sul caso pompeiano.

«In periferia, a pochi passi dal luogo in cui è stata abbattuta la casa di due cittadini – racconta il “Roma” – c’è un appartamento ampliato senza le dovute autorizzazioni. È di proprietà di un rappresentante di giunta che è già stato denunciato pochi anni fa. Spostandosi verso il centro – continua –  a pochi metri dall’entrata degli Scavi, ci sono un bar ed un bed & breakfast che non rispettano proprio tutti i requisiti di legge. Nello specifico il b&b è di proprietà di un rappresentante di maggioranza ed il bar è del nipote».

«Il caso più scottante interessa il padre di uno degli uomini che si nasconde sotto “l’ala protettiva” di Uliano – scrive ancora il quotidiano – Nel marzo 2005 vengono effettuati controlli della polizia municipale in via Nolana e dal sopralluogo gli agenti riscontrarono abusi edilizi. L’area viene sottoposta al vincolo del decreto legislativo 42 del 2004 – tutela dei beni culturali – e le opere sottoposte a sequestro giudiziario, con l’apposizione dei sigilli. Poi il mese successivo – sempre del 2005 – al proprietario viene notificata una ingiunzione di abbattimento. A luglio del 2008 durante controlli della polizia municipale gli agenti riscontrano l’inottemperanza all’ingiunzione di demolizione e la violazione dei sigilli».