I pentiti sul suo conto non hanno dubbi: Pasquale Scotti (nella foto i documenti brasiliani in cui era riportata la sua nuova identità), è il responsabile di almeno trenta omicidi commessi negli anni Ottanta per ordine del suo capo, Raffaele Cutolo.
Eppure risponde solo di un fatto di sangue per il quale però è stato condannato alla pena dell’ergastolo. Esponente di primo piano della Nco promossa e diretta da Raffaele Cutolo, Pasquale Scotti era componente del cosiddetto “consiglio”, un organo preposto alla determinazione delle direttive strategiche del sodalizio criminoso.
A suo carico è pendente un provvedimento di determinazione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli, per reati commessi in epoche diverse, per una pena definitiva dell’ergastolo.
Gli investigatori, grazie alle ultime informazioni acquisite, hanno anche ricostruito una parte del percorso da latitante di Pasquale Scotti tra l’Italia e l’estero. Prima avrebbe trovato rifugio in Germania, con l’appoggio di ex affiliati alla Nco emigrati dopo aver scontato le condanne.
Poi in Polonia, dove sfuggì alla cattura per poco e fu protagonista involontario di un clamoroso equivoco della polizia locale: un ingegnere, funzionario della Fiat, fu scambiato per lui. Infine sarebbe tornato in patria.