Altri migranti in città. È quanto paventato dal prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone, che è intenzionata a chiedere disponibilità a Poggiomarino per accogliere nuovi extracomunitari con lo status di profughi. La richiesta non è ancora stata ufficializzata ma pare essere questione di giorni. Sono stati infatti tanti i “no” che l’Ufficio Territoriale del Governo partenopeo ha ricevuto di recente dal territorio. Tuttavia, i “disperati” continuano a sbarcare dalle “carrette del mare” ed in tal senso proseguono anche le stragi nel Mediterraneo.

Il prefetto sta dunque sondando le varie disponibilità e spera vivamente che da Poggiomarino possa arrivare un “sì”, un via libera attraverso naturalmente le associazioni che operano sul territorio e ovviamente qualora sul suolo poggiomarinese ci siano altri stabili in cui potere accogliere i rifugiati che in città insistono già in un numero piuttosto cospicuo. Al momento, infatti, gli extracomunitari ospitati nelle strutture sono circa un centinaio. Dunque, la possibilità di nuovi extracomunitari sul territorio cittadino sarebbe davvero difficile da digerire per buona parte della popolazione, che spesso affronta in maniera critica anche attraverso i social network la questione degli immigrati arrivati in Italia, e particolarmente nell’area vesuviana.

Ad oggi sono quattro le strutture che a Poggiomarino ospitano i migranti: quella più famosa è in via Nuova San Marzano, una palazzina con due appartamenti in cui vivono circa una ventina di ragazzi di colore provenienti per la maggior parte da Costa D’Avorio, Nigeria e Mali. Poi ci sono gli altri edifici: uno nei pressi del confine con Boscoreale in via Marra, l’altro in via Turati, al confine con San Giuseppe Vesuviano e l’ultimo al limite invece con Striano, città quest’ultima che si è sempre rifiutata di accogliere i migranti.

Adesso resta da capire in che modo reagirà il palazzo comunale poggiomarinese, e soprattutto se in città ci sono ancora immobili disponibili ed associazioni che siano disposte a farsi carico di altri “disperati”. C’è da dire che finora gli extracomunitari non hanno dato alcun problema di carattere di ordine pubblico come invece avvenuto in altre località anche limitrofe.