Denunce e poi arresti per Mattia Cantone, 50enne di Pomigliano d’Arco, e per Vincenzo D’Onofrio 48enne di Acerra. L’accusa è di usura con tassi di interesse fino al 15% al mese, che hanno mandato sul lastrico tantissimi imprenditore del Casertano, dove i due agivano.
Ed a chiudere il cerchio lo stile di vita dei due uomini, rispettivamente titolari di un maneggio a Sant’Anastasia e di un’autorimessa a Caivano: naturalmente tutto strideva con i presunti introiti. Così le forze dell’ordine hanno apposto i sigilli al patrimonio che Cantone e D’Onofrio avrebbero costruito proprio grazie all’usura.
In particolare, è stato disposto il sequestro di 14 appartamenti, 5 terreni, 14 locali ad uso commerciale, depositi e rimesse, ubicati in vari comuni della provincia di Napoli, per un valore complessivo stimato di oltre 5 milioni di euro nonché vetture di lusso e conti correnti nella disponibilità degli indagati e dei loro prossimi congiunti, i cui saldi attivi risultano in fase di accertamento.