Arriva un po’ di aria per i disoccupati di Striano, che a breve potranno essere impiegati dal Comune per mansioni di tipo occasionale ed accessorio. Si tratterà di prestazioni una tantum laddove l’organico pubblico risulta essere insufficiente e naturalmente svolgendo compiti che possono essere adatti alla preparazione di ognuno. Un modello voluto dalla Regione Campania e già attuato con un certo successo da municipi dei comuni limitrofi come Terzigno, Poggiomarino, San Giusepppe Vesuviano e Somma Vesuviana, dove alcune decine di disoccupati hanno potuto fornire o stanno fornendo le loro prestazioni per settimane dietro ad un corrispettivo economico secondo le tariffe attualmente previste dalla legge.
E adesso anche l’Amministrazione del sindaco Aristide Rendina adotta la stessa tecnica, che può essere utile a chi si trova in difficoltà e contemporaneamente anche alla macchina comunale che può trarre vantaggi per fornire servizi migliori ai cittadini senza passare attraverso le lungaggini burocratiche ed i costi di assunzioni che al momento, visti i tagli agli enti locali, i Comuni non possono sopportare. Insomma, anche a Striano è quindi possibile presentare domanda per lo svolgimento di prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio.
I destinatari dell’intervento sono i lavoratori in possesso di specifici requisiti, quale primo naturalmente non essere occupati. Inoltre, chi finirà in graduatoria non deve essere beneficiario, nel corso del 2015, di alcuna indennità di disoccupazione o di altro sostegno al reddito; non deve essere stato beneficiario di ammortizzatori sociali: insomma, come previsto dalla legge regionale saranno presi in considerazione soltanto coloro che non hanno alcuna entrata e che si trovano, purtroppo, in una situazione finanziaria “disperata”.
Il pagamento avverrà all’ora dietro un corrispettivo di dieci euro per ogni sessanta minuti di impiego, ma è da precisare che lo svolgimento di lavoro accessorio non dà diritto a prestazioni Inps quali disoccupazione, maternità, malattia e assegni familiari ma è riconosciuto ai fini contributivi il valore nominale lordo di ciascun buono orario.