Mazzette per facilitare l’iter di riconoscimento della cittadinanza italiana. È lo scenario di una indagine dei carabinieri che ha portato il gip del tribunale di Nola all’emissione di una misura cautelare di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con divieto di dimora e alla sospensione dal pubblico ufficio per 12 mesi per corruzione per un atto contrario ai doveri del proprio ufficio.

L’inchiesta, aperta ad aprile scorso e chiusa in questi giorni e che vede altre due persone indagate, ha rivelato che uno dei due destinatari della misura, responsabile dell’Ufficio di Stato Civile del Comune di Somma Vesuviana, avrebbe ottenuto denaro dall’altra indagata, una donna brasiliana presidente di un’associazione di interscambio culturale tra Italia e Brasile, con la quale aveva una relazione sentimentale, per assicurare la positiva conclusione degli iter burocratici per il rilascio della cittadinanza italiana a brasiliani, anche in presenza di vizi formali della documentazione.