È diventata un’invasione quella delle prostitute a Poggiomarino: l’ingresso dello storico portone di Boccapianola, infatti, conta adesso qualcosa come cinque “squillo” che si mostrano sui marciapiedi a due passi dallo svincolo della Statale 268. E se le due “lucciole” finora presenti in quel fazzoletto di terra rappresentavano già una vera emergenza, adesso la situazione si è ulteriormente complicata. Le prostitute, infatti, oltre ad essere aumentate in maniera ampia di numero, sembrano anche essere maggiormente “disinibite”.
Insomma, non mancano i tentativi di approcci con gli uomini che transitano a bordo delle automobili persino se sono in compagnia di donne o bambini. Anzi, per attirare eventuali clienti, le “mercanti del sesso” stanno anche cominciando a scoprirsi in maniera metodica davanti agli occhi dei passanti. Tutte giovanissime e, ad un primo sguardo, tutte straniere provenienti dall’Europa dell’Est: bulgare, ucraine e albanesi. Insomma, è chiaramente il classico copione di ragazze arrivate in Italia con la speranza di un futuro migliore e che invece finiscono in una “rete” di illegalità e sfruttamento da cui poi non riescono ad uscire. Lontani, quindi, i tempi della primavera di quest’anno quando i carabinieri di Poggiomarino riuscirono per giorni a placare il fenomeno che si consuma in via Passanti Flocco, proprio al confine con Boscoreale.
Gli uomini agli ordini del maresciallo Andrea Manzo, infatti, in meno di una settimana riuscirono a compiere due arresti, ad emanare numerosi fogli di via nei confronti delle prostitute e, addirittura in due casi, furono in grado di ottenere l’espulsione dall’Italia di due donne straniere ma comunitarie e che erano ritenute a capo dello sfruttamento “carnale”. Nei mesi scorsi, tuttavia, si era diffusa l’indiscrezione che la camorra locale volesse prendere le redini anche del mercato delle “lucciole”, un motivo che sarebbe validissimo al fine di spiegare “l’esplosione” del fenomeno illegale a sud di Poggiomarino.
Via Passanti Flocco, infatti, è una zona molto più popolata, frequentata e più vicina al centro abitato rispetto a via Sandro Pertini, altra area cittadina dominata dalle “squillo”. Insomma, l’emergenza assume caratteri importanti e comincia ad incidere pesantemente sul decoro della località vesuviana.