«Non dire del profilo Facebook». È stata questa raccomandazione, fatta all’amica di Somma Vesuviana, a mettere nei guai Rosaria Patrone, la 24enne studentessa di giurisprudenza e fidanzata di Giosuè Ruotolo. A riportare il passaggio dell’interrogatorio è Il Messaggero Veneto. «Una frase sfuggita al telefono alla giovane dopo aver appreso che l’amica sarebbe stata sentita dai sostituti procuratori e dai carabinieri, in trasferta a Somma Vesuviana: l’uscita ha insospettito gli inquirenti. Per questa ragione Rosaria Patrone ha ricevuto l’avviso di garanzia con le ipotesi di reato alternative di favoreggiamento o istigazione all’omicidio e per false informazioni ai pm».

«Le dichiarazioni spontanee rese successivamente dalla giovane, a dicembre, all’inizio dell’interrogatorio in Procura, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere, proprio in merito al profilo Facebook anonimo, utilizzato per inviare messaggi sgraditi a Teresa Costanza sul conto del suo fidanzato Trifone Ragone, non hanno convinto i magistrati», spiega ancora il quotidiano. «Le sue spiegazioni – dichiara il procuratore capo Marco Martani – non hanno dissipato gli indici, quantomeno di false dichiarazioni ai pm e di favoreggiamento».

All’uscita dall’interrogatorio e dalla successiva perquisizione informatica, davanti ai cancelli del tribunale il legale di fiducia di Rosaria, Costantino Catapano aveva specificato che la sua assistita «aveva taciuto di questo profilo perché se ne era dimenticata, non per nascondere qualcosa» nelle precedenti audizioni come persona informata sui fatti. L’ultima delle quali alla caserma dei carabinieri di Somma Vesuviana.

«Potrebbe sembrare una spiegazione semplicistica, ma è andata proprio così – prosegue Catapano al Messaggero Veneto – Rosaria viene sentita dai pm a Somma Vesuviana due o tre giorni prima delle sue amiche. Ovviamente fra di loro parlano della convocazione in caserma dei carabinieri e del duplice omicidio e pure del profilo Facebook. A Rosaria viene in mente a quel punto di non aver detto del profilo ai sostituti procuratori e le scappa la frase: “Mi sono dimenticata, non dite niente”. È stato la leggerezza di una giovane ragazza, che ha commesso un errore e così è stata raggiunta da un avviso di garanzia».

Quanto al profilo Facebook anonimo, Catapano minimizza: «Rosaria quel profilo non lo ha mai utilizzato, ne è venuta a conoscenza dal suo fidanzato Giosuè e ha visitato la bacheca una sola volta. È entrata e uscita dal profilo, senza chattare con nessuno e peraltro quell’unico accesso di Rosaria risale a un anno e mezzo prima del duplice omicidio».