«Carissimi concittadini dell’area vesuviana, vi scrivo per esortarvi a perorare insieme a me una causa che è comune a tutti noi: quella del “No agli abbattimenti”. Probabilmente vi sembrerà una lotta a voi estranea, ma se ci ostineremo a non coalizzarci, prima o poi chiunque di noi potrà ritrovarsi come protagonista in negativo di questa problematica finendo nel mirino inesorabile della procura e subendo conseguentemente una ordinanza di abbattimento dell’abitazione in cui vive». A parlare è Pasquale Ambrosio, presidente del comitato di lotta contro la demolizione delle prime case.

«Io, Pasquale Ambrosio, ho ereditato da mio padre l’immobile in cui vivo, ed in cui i miei figli vivono – spiega – Ho ereditato da mio padre anche la sua battaglia: quella contro un sistema giudiziario che non disciplina gli ordini di abbattimento in maniera sapiente, facendo sì che non vengano preservate intatte le abitazioni dei modesti cittadini. Come me, tantissime persone hanno lottato contro ordinanze di abbattimento, e tante persone lotteranno (invano) negli anni a seguire, se non verrà risolto il problema in maniera strutturale».

«In molti paesi della Campania gli strumenti urbanistici atti a regolamentare l’utilizzo del territorio sono assenti, o erano assenti al momento degli abusi. In un contesto in cui la gestione del territorio a livello urbanistico è sempre stata assente, o carente, vengono ora intimati, anche a distanza di 20 anni, abbattimenti di abitazioni in cui famiglie vivono quotidianamente».

E ancora: «Il decreto Falanga, che verrà discusso il 29 marzo alla Camera dei Deputati, propone che nell’ordine degli abbattimenti vengano per ultimo collocate le abitazioni come la mia, e come quelle di tante famiglie che stanno vivendo il mio stesso straziante incubo. In questa maniera si tenderà quindi a “preservare”, almeno temporalmente, le prime case che sono il bene primario di un cittadino. Vi chiedo quindi di recepire le mie parole, e capire che in una situazione generalizzata di paesi in cui la conformità urbanistica è assente per quasi tutti gli immobili, il mio dramma potrebbe prima o poi essere vissuto da chiunque».

«Al fine di indurre il Governo a regolamentare l’ordine degli abbattimenti il neonato comitato a difesa delle case di necessità , nato a Terzigno proprio in difesa del “bene primario casa”, chiede a tutti gli altri comitati della Campania aventi medesimi scopi, a tutti i singoli cittadini, e soprattutto alle istituzioni, in particolare a tutti i sindaci dei Comuni Vesuviani – conclude Ambrosio – di partecipare alla manifestazione del 24 marzo alle 10 all’esterno della sede della Regione Campania, allo scopo di sensibilizzare il presidente De Luca e sensibilizzare l’opinione pubblica nella speranza che il decreto venga approvato e definitivamente convertito in legge».