La sensazione è che se si continuasse a scavare verrebbe fuori sempre del marcio. Ed è un marcio che fa male, perché pare essere frutto di un comportamento ormai “solito”, “usuale”. Le ultime vicende sembrano quasi non scuotere più nemmeno la coscienza civile, in una sorta di terribile abitudine da parte dei cittadini. Succede, appena oggi, che a Terzigno siano sospesi due impiegati dell’Ufficio Tecnico, e che a Poggiomarino sia sospeso un funzionario dell’Asl. Sono accusati di fatti gravi, per cui probabilmente andranno sotto processo.
Si parla di falso in atto pubblico, assenteismo, favori richiesti in cambio di “pratiche aggiustate”. Insomma, materiale che dovrebbe infuocare la popolazione ma che invece pare non fare rumore, “roba” che non colpisce più al cuore i cittadini perbene. E quello odierno non è l’unico caso recente dell’area vesuviana. A San Giuseppe, ad esempio, abbiamo un sindaco che si è ritrovato una microspia nell’ufficio, e poi ci sono due dipendenti delle Poste licenziati in tronco a Boscoreale per pratiche considerate scorrette.
Certo, naturalmente è sempre presto per parlare: non bisogna essere giustizialisti a tutti i costi. Ma il sistema è evidentemente “marcio”, e non si parla solo di politica, bensì quasi soprattutto di pubblica amministrazione. Episodi analoghi sono accaduti a Somma Vesuviana, a Sant’Anastasia, ed accadono un po’ in tutta l’area del Napoletano. E nonostante inchieste, indagini che provino ad inchiodare i presunti colpevoli, c’è chi continua con la corsa alle illegalità, al “favore”, anche quando si tratta di lasciare aperto un ristorante le cui cucine non rispondono ai parametri minimi igienico-sanitari.
Insomma, prima o poi dovrà finire questa “catena” che pare interminabile, alla fine al posto giusto dovrebbero restarci soltanto le persone serie, integerrime, quelle che svolgono il loro lavoro in maniera impeccabile. E lo stesso vale per la politica: ad un certo punto furbetti ed affaristi dovrebbero essere messi da parte. È un sogno attendersi che le “risorse negative” possano concludersi? Forse no, sempre che ricoprire ruoli ed incarichi di responsabilità non porti a mutare improvvisamente le caratteristiche personali. Ogni giorno c’è un “caso” nuovo: chi scrive, e soprattutto chi legge, è stufo.