«Chi ha calunniato la chiesa di Poggiomarino e le pubbliche autorità andrebbe denunciato. Si tratta di persone che senza nemmeno cognizione di causa ed in modo spudorato ci hanno denigrato, ma anche in questo caso preferiamo mostrare la carità e la misericordia cristiana evitando di andare oltre». È lo sfogo dei parroci di Poggiomarino e di Flocco (nella foto don Aldo D’Andria), contro cui in settimana era stato detto che non avrebbero celebrato un funerale perché il defunto non aveva alcuna disponibilità economica. Un’accusa tra le più infamanti e che sui social network si è diffusa a macchia d’olio con tonnellate di fango e letame gettate gratuitamente contro i preti.
In sostanza, ai parroci veniva lanciata l’accusa di essersi limitati a benedire una salma e di avere rifiutato invece i funerali in chiesa. Sui fatti avevano già risposto don Ugo Marino, assistente di don Aldo D’Andria, ed il sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata. Ma stamattina, all’uscita delle messa della domenica, è stato distribuito un volantino ai fedeli in cui si fa ulteriormente chiarezza sull’accaduto: «Riaffermiamo davanti a tutti il nostro totale disinteresse economico personale ed istituzionale che possa intralciare il nostro ministero, noi non mercanteggiamo le grazie e la benedizione del Signore».
C’è inoltre di chi parla di un don Aldo D’Andria, parroco di Sant’Antonio da Padova, visibilmente commosso in sacrestia dopo avere ricevuto gli attestati di stima da parte dei fedeli, di coloro che conoscono l’attività della parrocchia e che mai, naturalmente, avevano creduto a quelle accuse. «A noi sacerdoti non è pervenuta dai familiari del defunto nessuna richiesta di santa messa in quanto Testimoni di Geova – spiegano ancora i preti nel volantino – contro di noi ci sono state calunnie e volgari affermazioni».