Si torna a parlare del duplice omicidio di Trifone e Teresa a “Pomeriggio 5”, e dunque i riflettori tornano sul militare di Somma Vesuviana, Giosuè Ruotolo, in carcere con l’accusa di duplice omicidio, e soprattutto sulla fidanzata indagata, Rosaria Patrone. Durante la puntata della trasmissione sono stati anche letti alcuni messaggi inviati dalla ragazza, indagata per favoreggiamento, a Giosuè Ruotolo. A parlarne è Il Messaggero Veneto.

«Messaggi dal contenuto delirante, come già evidenziato dall’ordinanza del gip Alberto Rossi – scrive il quotidiani – Il giudice aveva sottolineato come tali scambi di messaggi fra i due fidanzati di Somma Vesuviana rivelasse “una inquietante attività di simulazione, con palesi rappresentazioni artefatte e di contenuto delirante, attuata dalla Patrona, a riprova della elevata criticità comportamentale” che caratterizzava la relazione fra i due giovani».

«La sequenza di messaggi, che iniziano a novembre del 2014 (cioè nel periodo in cui gli inquirenti collocano la presunta lite fra Giosuè Ruotolo e Trifone Ragone) si interrompe bruscamente dopo il 17 marzo del 2015, ovvero il giorno del duplice omicidio. Una circostanza che appare sospetta.

E ancora: «In questi messaggi, come ha ricordato il gip Rossi, Patrone, simulando di volta in volta di essere la propria madre, sorella o il proprio avvocato, avverte Giosuè, in ordine casuale e ciclicamente ricorrente, che Maria Rosaria avrebbe subito: emorragie cerebrali, ematomi al cervello, ricoveri in coma con rischio per il feto di cui sarebbe stata gravida, arresti cardiaci, morbo di Parkinson, ricoveri in rianimazione, emorragie interne. Arriva financo ad avvisare Giosuè del proprio decesso, del ricovero in obitorio per gli accertamenti di legge, del proprio funerale e per finire anche del suo arresto, eseguito dalla polizia».