«Giosuè Ruotolo, indagato per l’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, deve restare in carcere perché è molto pericoloso e potrebbe uccidere ancora, scagliandosi, per ritorsione o vendetta, contro amici o conoscenti che lo hanno “tradito”, parlando con i pm». È un ritratto implacabile dell’indagato quello che si evince dall’ordinanza del Tribunale del riesame di Trieste che, nelle sue 68 pagine, motiva la custodia cautelare in carcere di Ruotolo, liberando, invece, la sua fidanzata Maria Rosaria Patrone. A riportare le motivazioni è Il Messaggero Veneto.
«Il collegio di giudici (presidente e relatore Filippo Gulotta, a latere Massimo Tomassini e Marco Casavecchia) conferma i gravi indizi di colpevolezza a carico di Giosuè Ruotolo e anche il pericolo attuale di inquinamento probatorio e di reiterazione di gravi reati con uso di violenza alle persone. Misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, secondo i giudici, non basterebbero per tutelare l’incolumità dei testimoni».
E ancora: «Non solo di chi ha già parlato, esposto, secondo il Tribunale del riesame, a una eventuale rappresaglia dell’indagato, ma anche di chi ancora deve essere ascoltato dagli inquirenti. Il pensiero corre ai testimoni chiave dell’inchiesta: ai suoi due ex coinquilini Daniele Renna e Sergio Romano, i commilitoni con i quali ha condiviso, per due anni, dimora, sogni e aspirazioni, nonché alle tre amiche di Rosaria a Somma Vesuviana, che hanno dato un notevole contributo alle indagini. I giudici aggiungono: c’è la possibilità concreta che Ruotolo possa attuare azioni violente per eliminare nuove fonti di prova»
«Che cosa rende così pericoloso Giosuè? – scrive ancora Il Messaggero Veneto – Secondo i giudici, dagli atti emerge una personalità imprevedibile e inaffidabile, capace di perpetrare un delitto con estrema temerarietà e freddezza e altresì di reazioni anomale. Ad avviso del Tribunale una persona “normale”, dopo le botte prese da Trifone Ragone che l’avrebbe ritenuto l’autore dei messaggi molesti inviati tramite il profilo Facebook alla sua fidanzata Teresa, avrebbe cercato una mediazione pacifica con il commilitone».