Sarà Pierluigi Scambi, il perito vicentino che si è messo in luce all’incidente probatorio sulle telecamere nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio del piccolo Loris Stival, il consulente tecnico al quale la difesa di Giosuè Ruotolo affiderà il delicatissimo compito di esaminare i nastri degli impianti di videosorveglianza di Pordenone. A dirlo è il Messaggero Veneto.

Con l’obiettivo di smontare la tesi accusatoria che colloca il giovane di Somma Vesuviana, ex commilitone e coinquilino di Trifone Ragone, sulla scena del crimine al momento della commissione del reato, la sera del 17 marzo del 2015. Quando, poco prima delle 20, furono uccisi a colpi di pistola il caporalmaggiore Trifone Ragone, 28 anni, e la sua fidanzata, l’assicuratrice Teresa Costanza, 30 anni.

Gli avvocati di Giosuè Ruotolo hanno acquisito ieri mattina tutte le immagini delle telecamere a circuito chiuso attraverso le quali gli inquirenti hanno ricostruito gli spostamenti dell’Audi A3 grigia la sera del 17 marzo. Proprio ieri c’è stato un primo confronto fra i legali e il superperito vicentino. Non è la sola consulenza tecnica della quale intende avvalersi la difesa: a un altro perito spetterà la ricostruzione della scena del crimine. Ripartono da qui le indagini difensive, in attesa della fissazione della data per la discussione del ricorso in Cassazione contro l’ordinanza del Tribunale del riesame di Trieste che ha confermato il carcere per il 26enne di Somma Vesuviana.

«Stiamo studiando e rivedendo gli atti dell’inchiesta – sottolinea l’avvocato Roberto Rigoni Stern che cura, insieme con l’avvocato Giuseppe Esposito, la difesa di Ruotolo – integrando le memorie del Riesame, per cercare di sviscerare gli aspetti centrali dell’attività di indagine. Riteniamo che sarà molto difficile riuscire a dimostrare la presenza di Ruotolo sulla scena del crimine all’atto di commissione del duplice omicidio, perché nessuno dei testimoni presenti in quel frangente lo ha visto».

Intanto Giosuè, in carcere a Belluno, attende «sereno e fiducioso che gli venga restituita la propria libertà». La discussione del ricorso dinanzi alla suprema corte dovrebbe cadere nei primi giorni di luglio. Una data ancora non c’è. Intanto, entro la fine del mese, la Procura attende l’esito della consulenza tecnica di Paolo Reale. L’ingegnere elettronico ha chiesto una proroga per depositare le sue conclusioni: deve incrociare i dati delle telecamere installate nella zona del palasport con la ricostruzione cronologica della sera del delitto emersa dalle testimonianze.