Mattinata “blindata” quella di ieri mattina al cimitero di Poggiomarino, dove è arrivato per una visita ad un familiare defunto il detenuto Nunzio Annunziata. Non un recluso qualsiasi, dunque, ma nientedimeno che il killer reo confesso di Enza Avino, la 36enne di Terzigno ucciso a colpi di pistola l’anno scorso da quello che era il suo ex compagno.
Annunziata è arrivato al camposanto di Poggiomarino intorno alle 9,30 scortato da due furgoncini della polizia penitenziaria e da sei agenti in totale. L’atmosfera che si è respirata era piuttosto pesante, poiché il 38enne non si può definire un carcerato qualunque, vista anche la grande cassa di risonanza mediatica che il delitto ha inevitabilmente avuto in tutto il territorio nazionale.
Enza, la vittima, denunciava infatti da anni molestie, violenze e angherie dello stalker che però era libero, fino a quando non si è consumato l’assassinio. Ieri mattina quell’ambiente di tensione si è trasferito a Poggiomarino, dove del resto Annunziata venne arrestato all’indomani dell’omicidio dopo essersi nascosto all’interno di un plesso scolastico. Le camionette della penitenziaria sono entrate direttamente all’interno del luogo di silenzio, arrivando nella posizione più vicina in cui si sarebbe dovuto trovare il defunto: si tratta di uno zio materno del 38enne, deceduto nei giorni scorsi dopo una lunga malattia.
La prima “fermata” però è stata quella sbagliata, poiché il parente del killer non era stato sotterrato come creduto dai custodi del cimitero, ma invece cremato, e dunque i mezzi delle forze dell’ordine si sono dovuti ulteriormente spostare per raggiungere il luogo dove vengono posizionate urne con le ceneri. Annunziata è stato fatto scendere, naturalmente ammanettato di tutto punto, con due guardie ai suoi lati e due dietro, mentre l’ultima coppia osservava a distanza di sicurezza.
Al 38enne autore del femminicidio, di cui si sta svolgendo il processo, è stato consentito restare per un paio di minuti davanti ai resti mortali dello zio. Poi l’uomo e gli agenti sono prontamente risaliti sui mezzi per fare ritorno nel carcere di Poggioreale dove il 38enne è recluso dal 16 settembre dello scorso anno. Insomma, oltre al processo, Annunziata è riuscito a rivedere la luce per qualche minuto, il tempo di visitare lo zio defunto.
Una presenza che a Poggiomarino, ieri mattina, ha fatto parecchio parlare e che ha destato molta curiosità tra chi si trovava a fare visita nello stesso momento ai propri cari estinti. Una concessione, quella fatta ad Annunziata, che potrebbe provocare qualche polemica.