È affisso da alcune ore sui muri della piccola cittadina vesuviana un manifesto a firma di alcuni consiglieri di opposizione, Vincenzo Coppola e Francesco D’Andrea, che attacca senza mezzi termini il sindaco Aristide Rendina e la sua squadra di governo e che alimenterà nei prossimi giorni non poche critiche e polemiche. Nel documento, dove si sottolineano in particolare l’inerzia, l’incuria del territorio e l’incapacità dell’attuale amministrazione.
Si legge tra l’altro: «Striano è ferma. La Giunta ha prodotto poco e male ed il Consiglio è latitante». L’opposizione ritiene che l’amministrazione sia colpevolmente distante dai problemi reali e attenta solo alle formalità e che stia trascinando il paese in un declino senza fine. Duri su questo aspetto i consiglieri di minoranza: «L’amministrazione Rendina rappresenta solo un sistema di poteri deviati!». Capitolo consigli comunali. I problemi secondo l’opposizione vanno vagliati e discussi nel luogo ad essi deputato: il Consiglio Comunale.
«Nell’ultimo anno – affermano i consiglieri – sono state svolte solo 6 sedute consiliari, molte delle quali dedicati a pure formalità. Dove sono finite la programmazione e il controllo? Che fine ha fatto la rappresentanza popolare? A Striano ormai non vi è più democrazia, né partecipazione». Serpeggia un certo clima di tutti contro tutti. Il passaggio più duro nel documento d’accusa, è quello sull’Area Pip, inaugurata pochi mesi orsono con i primi insediamenti produttivi. Sul punto l’opposizione “entra a gamba tesa” dichiarando che «il piano Pip non decolla ma nel frattempo, nella prima azienda che ha inaugurato l’area, hanno trovato occupazione lavorativa e sicura i parenti degli amministratori della giunta Rendina».
Il “J’accuse” dei consiglieri di minoranza nei confronti del sindaco Rendina prosegue poi con l’incapacità, a loro dire, nella gestione del contributo destinato al Piano di Protezione Civile (oltre 20mila euro ndr), ottenuto dalla passata amministrazione e mai spesi. La cittadinanza ad oggi non è adeguatamente informata su tale piano, né sono state predisposte specifiche esercitazioni. Il manifesto termina poi con l’invito all’amministrazione, affinché «si interrompa un percorso perverso fatto di clienti e fornitori che ogni giorno trattano i loro interessi di bottega» e che si ritorni quanto prima «alla correttezza e all’attaccamento al bene pubblico, ad un puntuale colloquio con i cittadini, mostrando un efficienza professionale che realizzi la fiducia affidata dai cittadini stessi».
Non mancherà certamente una contro replica documentata e incisiva da parte del sindaco Rendina, che ha sempre difeso finora con i denti il suo operato di primo cittadino. Si preannuncia in tal senso un dicembre infuocato. Se da un lato pare non sia stato approntato sinora un programma di eventi, manifestazioni, intrattenimento in occasione delle Festività Natalizie, le ultime indiscrezioni dai corridoi della Casa Comunale parlano di un imminente rimpasto della squadra di governo.
Dovrebbe interessare tre importanti assessorati: quello dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici, quello della Cultura e delle Politiche Sociali, e quello del Personale. Se così fosse il tempo dirà se si sia trattato di una decisione del sindaco per dare una sterzata e un cambio di marcia per l’amministrazione Rendina o solo l’exit di un rendiconto politico, figlio dell’ultima, combattuta e sferzante tornata elettorale di due anni e mezzo fa.