Circa duecento persone stanno protestando in questo momento a Palma Campania contro il pericoloso tubercolosi in città dopo che ad un cittadino bengalese è stata diagnosticata la malattia. Ma a fare paura ai cittadini palmese non è il singolo episodio, bensì il fatto che la profilassi non sia mai partita perché non sono state rintracciate le persone che vivevano ed avevano contatti con il giovane affetto dalla patologia.

Dei manifestanti una buona parte è riuscita a fare irruzione nell’androne del Comune chiedendo a gran forza di parlare con il sindaco Vincenzo Carbone, che durante il sit-in è sceso tra la gente per dialogare. Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia municipale ed i carabinieri che stanno provando a fare mantenere la calma a chi protesta per la paura di potere vedere minata la propria salute e quella dei cari.

Intanto, all’esterno del Comune è apparso uno striscione con la scritta: “abbiamo perso il nostro paese”, evidente reazione al gran numero di immigrati bengalesi presenti sul territorio di Palma Campania. Chi è sul posto racconta di una protesta piuttosto veemente con accuse contro l’intera comunità di extracomunitari e con i toni che continuano ad alzarsi particolarmente contro l’Amministrazione che secondo i cittadini avrebbe permesso “l’invasione” di stranieri.