Niente rito abbreviato e niente sconto di pena, dunque, per il marocchino 36enne che seviziò la compagna dopo averla schiavizzata per oltre un anno. L’uomo, mosso dalla folle gelosia e dal timore che la donna potesse avere altre relazioni, la rinchiuse in camera, con le finestre sbarrate, impedendole di uscire.

A maggio del 2016 l’episodio più cruento: per ottenere una confessione su presunte relazioni, le rasò a scopo punitivo parte dei capelli, dopo averla picchiata, per poi immobilizzarle mani e piedi. Poi, prese un accendino e un cucchiaio, sciogliendo della plastica sul ventre, i genitali e tra le natiche della ragazza.

Quella stessa sera la donna riuscì a fuggire mentre il compagno dormiva; in strada incontrò una giovane donna straniera che la soccorse e la portò con sé a San Giuseppe Vesuviano dove venne soccorsa dai sanitari del 118.