«Per adesso c’ho solo Liu Jo, però se mi fai l’ordine ti posso fare anche Prada, ti posso fare tutto quello che vuoi tu. A San Giuseppe Vesuviano producono tutto». È questo quanto diceva al telefono uno degli arrestati nel commercio di capi contraffatti arrestato nell’operazione in Abruzzo che ha portato a 15 “manette” tra Pescara e Napoli. Il centro di produzione era dunque a San Giuseppe Vesuviano dove c’erano i laboratori con i falsi che venivano portati a centinaia di migliaia nel cuore dell’Italia.

Tutto si può falsificare dice ancora l’uomo nell’intercettazione carpita dalla Finanza di Pescara nell’operazione Bazar. «Chanel, Guess, Louis Vuitton e Gucci, sono 16 mila pezzi», spiega in merito ai cartellini che si possono addirittura “personalizzare” sulla base delle esigenze dei clienti, «io te li mando neutri, senza colorare i campioni perché le devo portare a colorare. E tu poi, se ti interessa, dici: li voglio oro o li voglio argento e mi dici quello che è, e io ti porto a fare i colori. Un giorno e sono pronti».